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Verona-Brescia, cori razzisti: Balotelli scaglia pallone in curva

Cori razzisti Verona Brescia

Tecnico e presidente dell'Hellas sostengono che i cori e i fischi giunti dagli spalti dei loro sostenitori non avevano sfondo razzista.

Partita sospesa per qualche minuto quella tra Verona e Brescia dopo la presenza di cori razzisti che hanno fatto andare su tutte le furie Mario Balotelli. Il giocatore ha persino minacciato di andarsene, desistendo poi dall’azione incoraggiato da arbitro e compagni di squadra.

Cori razzisti durante Verona-Brescia

Tutto è avvenuto al 54‘, poco dopo l’inizio del secondo tempo. Dagli spalti dell’Hellas, al momento in vantaggio 1-0, i tifosi hanno dato origine a cori offensivi che hanno fatto infuriare l’attaccante del Brescia. Questo ha preso il pallone e l’ha scagliato violentemente in direzione della curva, come a voler colpire gli autori di quelle frasi.

Poi ha anche minacciato di uscire dal campo e abbandonare la partita, sospesa nel frattempo dall’arbitro Mariani. A farlo desistere dall’azione sono stati quest’ultimo, i compagni di squadra ma anche gli avversari. Dopo l’interruzione del match durata 4′, questo è ripreso e lo stesso Balotelli ha anche segnato un goal all’85’, insufficiente però a raggiungere il Verona che all’81’ contava la seconda rete da parte di Pessina.

Ivan Juric, il tecnico del Verona, ha però assolto il suo pubblico. Ha infatti ammesso di aver sentito diversi fischi ma nessun coro razzista. “Se ci fossero stati lo direi perché mi fanno schifo e sono inaccettabili“. Dello stesso tenore anche le parole del presidente della squadra Maurizio Setti, il quale sostiene di non aver mai sentito cori razzisti in quello stadio da quando è alla guida del club.

Il commento di Balotelli

Il calciatore ha risposto ai presunti insulti su Instagram, postando un video girato verosimilmente in Africa da Adriano Nuzzo, fondatore dell’associazione “We Africa to red Earth”. Qui si vedono dei bambini africani incitarlo al grido di “Balotelli uno di noi. Forza Mario. Alè Balotelli“. Poi interviene lo stesso Nuzzo affermando che il razzismo è solo ignoranza. Afferma poi che di ignoranti ce ne siano molti, ed esprime tutta la solidarietà al calciatore che definisce un campione.

La reazione dei politici

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro per le Politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, che ha condannato quanto accaduto e auspicato iniziative concrete per combattere episodi di intolleranza e discriminazione. Lui stesso ha assicurato che parlerà con Federcalcio e Leghe per reprimere situazioni del genere. Ha poi concluso dicendo: “La maggioranza silenziosa del tifo alzi un grido di fronte a questa barbarie e restituisca al calcio i nobili valori di cui è da sempre portatore“.

Giunto anche il commento di Lorenzo Fontana, ex ministro per la Famiglia e la Disabilità. Tramite i suoi social ha gioito per la vittoria dell’Hellas e ribadito di aver ricevuto conferma dallo stadio dell’inesistenza di cori a sfondo razzista. “Andiamoci piano con le accuse e le sentenze“, ha continuato.

Sindaco di Verona: “Gesto di Balotelli incomprensibile”

Dello stesso parere è Federico Sboarina, sindaco della città. Costui ha dichiarato di essere presente alla partita ma di non aver sentito alcun coro razzista così come le persone che a fine partita lo hanno contattato. Ha poi aggiunto che il gesto che ha compiuto il giocatore del Brescia è inspiegabile in quanto, a suo parere, ha avviato una gogna su una tifoseria e una città senza motivo.

Esprimendo la sua condanna verso ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini, dichiara che altrettanta fermezza va tenuta con chi strumentalmente costuisce sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi.

Indaga la Procura federale

I cori sarebbero però stati sentiti non solo da Balotelli ma anche dagli ispettori federali. Sulla questione si esprimerà martedì 5 novembre il giudice sportivo Gerardo Mastrandre, che probabilmente chiederà un supplemento d’indagine alla Procura federale. Questo per stabilire quanti siano stati effettivamente i tifosi coinvolti, dato che alcuni giocatori in campo hanno sentito le frasi pronunciate mentre altri in panchina no.

Lo sfruttamento di un’ulteriore indagine si è già verificato per i casi di Vieira e Dalbert. Il primo, centrocampista della Sampdoria, era stato preso di mira dai tifosi romani. Il secondo, difensore della Fiorentina, da quelli dell’Atalanta.