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Napoli, Gattuso: "Stipendi arretrati? Niente alibi, si pensa a lavorare"

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"I giocatori del Napoli pensano solo a lavorare", questo il commento di Rino Gattuso in merito agli stipendi arretrati

Gli animi in casa Napoli non sono sereni. Gli azzurri sono stati battuti nella ottava giornata del campionato di Serie A dal Milan, restando anche in dieci a causa dell’espulsione di Tiemoue Bakayoko. Domani, 26 novembre, la squadra avrà l’occasione di trovare il riscatto in Europa League nella sfida contro il Rijeka.

La questione stipendi

Il tecnico di Rino Gattuso non vuole scusanti: i giocatori dovranno dare tutto per tornare alla vittoria. La squadra, in particolare, non dovrà farsi condizionare da questioni extra-campo. Tra queste gli stipendi arretrati. “Nella mia squadra i giocatori pensano solo a lavorare: firmiamo dei contratti importanti, con cifre importanti e siamo dei lavoratori tutelati. In questo momento non dobbiamo pensare a questo, chi cerca alibi non può stare con me. Lavoro a trecento all’ora tutti i giorni, voglio intorno a me delle persone con la stessa passione“, ha detto.

L’allenatore azzurro, ad ogni modo, è ottimista. “Tutto questo nella mia squadra lo vedo: i giocatori mi segueno, i numeri dicono che il Napoli gioca un grandissimo calcio, in cui mancano solo malizia e cattiveria. Sono contento di quello che stanno dando i miei giocatori, poi se qualcuno pensa che dovevamo fare 130 punti e non perdere mai è un altro discorso. Io so che calcio proponiamo e pure che possiamo fare meglio, ma la strada che abbiamo iniziato mi piace molto“.

La discussione con la squadra

In questi giorni si è parlato di un confronto a toni duri avuto tra il tecnico e la squadra. Non ci sarebbero, tuttavia, attriti. “Quello che è stato scritto non è vero, non del tutto. Ho parlato alla squadra, non ci ho mai litigato e non ce ne sarebbe stato alcun motivo. L’impegno c’è sempre, c’è appartenenza, ma in questo momento tutto ciò non basta e quindi voglio qualcosa in più. Giocare bene ci fa sedere, invece non deve più accadere“, ha detto Gattuso.

In alcuni momenti bisogna leggere le partite, a volte bisogna soffrire, dobbiamo tornare ad annusare il pericolo e non sentirci invulnerabili. Non si può giocare bene per tutti i 90′, in alcune fasi bisogna essere più disposti al sacrificio, questo è quello che voglio. Forse non mi esprimo bene, ma in tv dopo la sconfitta con il Milan ho detto subito che la responsabilità era mia. Non c’è stato – ha concluso – nessun massacro, non è vero che ho puntato il dito sui giocatori, la squadra lo sa come intendo io il calcio“.