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Tap, irruzione delle forze dell'ordine nel cantiere: scontro con gli attivisti

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Nuovo blitz da parte delle forze dell'ordine nel cantiere Tap presente nel leccese. L'azione è stata contrastata da alcuni attivisti

Nella notte (a partire circa dalle 2) è stato effettuato un nuovo blitz da parte delle forze dell’ordine nel cantiere del gasdotto Tap di Melendugno, in provincia di Lecce. Questa operazione è stata contrastata da alcuni attivisti facenti parte del gruppo “No Tap”.

Nuovo blitz al cantiere Tap: il racconto dei fatti

Nuova irruzione da parte delle forze dell’ordine all’interno del cantiere del gasdotto Tap presente a Melendugno, in provincia di Lecce. I militari si sono dovuti anche scontrare con un gruppo di attivisti “No Tap” che erano presenti sul luogo e che avevano attivato un presidio nella zona a partire dallo scorso marzo.

All’operazione hanno partecipato più di duecento agenti in tenuta antisommossa dei reparti mobili della Questura coadiuvati da carabinieri, che se la sono dovuta vedere con i manifestanti (tra cui anche alcune donne) che avevano bloccato la strada verso San Foca sedendosi per terra e avevano costruito una sorta di barricata sulla strada di accesso al cantiere. Il blitz è partito nella notte scorsa alle 2 circa e ci sono da registrare anche dei momenti di forte tensione, con gli agenti che hanno dovuto anche praticamente spostare di peso gli attivisti. Tra i danni ci sono da conteggiare anche due camion Tap che risultano essere guasti dopo gli scontri avvenuti tra le forze dell’ordine e i manifestanti.

I motivi dell’irruzione delle forze dell’ordine al cantiere Tap

L’intervento da parte delle forze dell’ordine nel cantiere del gasdotto Tap è stato reso necessario per cercare di andare incontro alla richiesta da parte della multinazionale incaricata di costruire il gasdotto di mettere in salvo quarantadue ulivi che erano già stati sradicati in passato.

L’intenzione è quella di trasportare questi ulivi nel centro di stoccaggio di Masseria del Capitano, dove sono presenti altri 168 alberi. Tutti gli ulivi verranno poi reimpianti successivamente. Per il momento, però, sono stati caricati sui mezzi un totale di trentadue ulivi, che verranno trasportati alla Masseria del Capitano dove è stata edificata una grande serra.

Dopo quanto successo nel corso della scorsa notte il sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha commentato l’azione effettuata da parte delle forze dell’ordine. E lo ha fatto con parole abbastanza dure per quello che è avvenuto: “Sono sconcertato dallo spiegamento di forze dell’ordine Italiane per spostare 43 alberi, già sacrificati tanto tempo fa, senza motivo, senza autorizzazioni successive, senza nessun buon senso! I cittadini manifestano il loro totale dissenso! Melendugno e San Foca isolate completamente dal resto d’Italia! Fermatevi!”