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Tivoli, due gemelli si suicidano buttandosi dal cavalcavia

Suicidio di due gemelli a Tivoli

Due gemelli di 55 anni si sono tolti la vita gettandosi da un cavalcavia dell'A24, nei pressi di Tivoli.

Due gemelli di 55 anni residenti a Gallicano, nel Lazio, si sono tolti la vita gettandosi da un cavalcavia dell’A24, il tratto autostradale che congiunge L’Aquila e Roma. Le vittime sono Bruno e Checco Grilli, nate nel dicembre 1962. La loro auto è stata segnalata ai vigili del fuoco da alcuni automobilisti. Le forze dell’ordine hanno poi trovato i corpi. Le prime ricostruzioni e le dichiarazioni di alcuni testimoni oculari fanno pensare a un suicidio. Al momento restano ancora ignote le cause del folle gesto.

Suicidio di due gemelli

Due gemelli di 55 anni si sono suicidati nei pressi di Tivoli, gettandosi da un cavalcavia. I due uomini sono stati identificati: si tratta di Bruno e Checco Grilli, nati il 23 dicembre 1962 a Roma. Attualmente abitavano a Gallicano, un comune nel Lazio. I due fratelli si sono tolti la vita buttandosi da un cavalcavia dell’autostrada A24 che collega L’Aquila alla capitale. Alcuni automobilisti hanno segnalato la presenza di un’auto, una Renault Clio, ferma in autostrada, su un viadotto al chilometro 12.700 dell’A24. I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 14.40 per rimuovere il veicolo e hanno visto i due corpi, al di sotto del cavalcavia.

I gemelli si sono gettati da un’altezza di circa 70 metri. Le forze dell’ordine stanno ancora lavorando per ricostruire l’esatta dinamica della morte. Alcuni testimoni hanno dichiarato di aver visto i fratelli gettarsi nel vuoto dal cavalcavia. Per il momento, tutto fa pensare a un suicidio. Sconosciute le ragioni che hanno spunto i due uomini al gesto disperato.

Il cavalcavia di Francavilla

Il gesto dei due gemelli di Tivoli avviene pochi giorni dopo un altro caso di suicidio da un cavalcavia: l’omicidio-suicidio di Fausto Filippone. L’uomo è tristemente noto per aver gettato la figlia Ludovica, di soli 10 anni, da un cavalcavia sulla A14, a Francavilla. Filippone è sospettato anche di aver spinto la moglie dal balcone della loro abitazione a Chieti Scalo, provocandone la morte. Dopo l’omicidio della figlia, l’uomo è rimasto aggrappato al viadotto autostradale per diverse ore mentre le forze dell’ordine e i familiari provavano a convincerlo a scendere dal cavalcavia e a consegnarsi alla polizia.

Dopo 7 ore di attesa, Filippone ha chiesto perdono e si è gettato nel vuoto. È morto sul colpo. Gli inquirenti indagano su cosa ha portato l’uomo a uccidere la figlia e, forse, la moglie per poi togliersi la vita. Una delle piste seguite dalla polizia riguarda un foglio con una lista di nomi che Filippone ha gettato dal cavalcavia prima di suicidarsi.