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Trent'anni di botte alla moglie, arriva il processo per un 60enne 

Delicato processo per un calvario domestico

Trent'anni di botte alla moglie, arriva il processo per un 60enne che avrebbe sottoposto la coniuge 47enne a continui maltrattamenti familiari

Per quei presunti trent’anni di botte alla moglie la procura ha chiesto ed ottenuto il processo per un 60enne di Schio. Secondo la magistratura e dopo una denuncia della vittima Mohamed Chaid avrebbe picchiato ed umiliato Hayat dal 1993 e fino a pochi mesi fa. A far luce su quell’incubo arriverà un dibattimento con l’imputato assistito dagli avvocati Manuel Pretto e Chiara Graffer.

Trent’anni di botte alla moglie, il calvario

Il processo si aprirà il 9 dicembre con il capo di imputazione per maltrattamenti in famiglia. Vittima sarebbe la 47enne moglie Hayat, assistita dall’avvocatessa Elena Tolio. Il fascicolo è stato raccolto dai carabinieri e i fatti censiti risalgono al 1993 e sarebbero durato fino ai mesi scorsi. La donna, appena maggiorenne, si era sposata con l’imputato in Marocco, dove entrambi risiedevano.

Le nozze in Marocco e i maltrattamenti

I maltrattamenti sarebbero iniziati da subito: minacce di morte e “continue sopraffazioni verbali e anche fisiche”. Quelle violenze erano andate avanti per anni dopo l’arrivo in Italia ed in crescendo, riducendo la 47enne come una sorta di “oggetto silente” pena le esplosioni d’ira del coniuge. Alla fine la donna aveva trovato il coraggio di denunciare tutto ed andar via di casa mentre gli inquirenti che hanno raccolto testimonianze ed elementi con cui hanno chiesto ed ottenuto dal Gup il rinvio a giudizio.