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Trombosi dopo vaccini Covid AstraZeneca e J&J, uno studio tedesco: "Trovata la causa"

Covid

Un recente studio tedesco ha dichiarato di aver individuato la causa che provoca coaguli di sangue e trombosi con i vaccini AstraZeneca e J&J.

Un recente studio tedesco sembra aver individuato la causa che ha determinato coaguli nel sangue e trombosi in soggetti vaccinati con i vaccini sintetizzati contro il coronavirus da AstraZeneca e Johnson&Johnson.

Trombosi dopo vaccini Covid AstraZeneca e J&J, studio tedesco

Una ricerca sviluppata da un’equipe tedesca, distribuita in pre-print e pertanto non ancora sottoposta a peer review, pare sia riuscita a isolare la causa che ha provocato la formazione di coaguli di sangue e trombosi in alcuni individui ai quali è stato inoculato il siero anti-Covid di AstraZeneca e Johnson&Johnson.

L’indagine dimostra, infatti, che simili effetti collaterali siano da attribuire ai vettori di adenovirus ai quali ricorrono entrambi i farmaci e dei quali si avvalgono per fornire all’organismo umano informazioni genetiche relative alla proteina Spike del SARS-CoV-2.

La scoperta dei ricercatori tedeschi, quindi, ha portato gli scienziati a sottolineare che sarebbe sufficiente apportare una modifica ai due vaccini per eliminare in modo definitivo il problema di coaguli e trombosi.

Trombosi dopo vaccini Covid AstraZeneca e J&J, il funzionamento dei farmaci

Lo studio tedesco è stato coordinato da Rolf Marschalek, docente impiegato presso l’università Goethe di Francoforte, e si protrae dal mese di marzo 2021. A proposito dei vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson, l’esperto ha spiegato che il “momento cruciale” è dato dall’ingresso dell’adenovirus all’interno del nucleo della cellula umana. Il ciclo di vita dell’adenovirus, infatti, provoca l’infezione delle cellule e la trasmissione del DNA adenovirale nel nucleo cellulare al fine di consentire la trascrizione genetica. Secondo quanto asserito da Rolf Marschalek, proprio a questo punto si presenterebbero le complicanze segnalate da attribuire principalmente all’unione o la divisione della proteina Spike che genera sue versioni mutanti incapaci di attecchire alla membrana cellulare in fase di immunizzazione.

Le proteine mutanti, di conseguenza, vengono espulse dalle cellule e messe in circolo nell’organismo, causando la formazione di coaguli di sangue e trombosi: il fenomeno è stato registrato in circa una persona su 100 mila.

Il comportamento dei vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson è diverso dai vaccini a base mRNA come il PfizerBioNTech o il Moderna che non entrano all’interno del nucleo cellulare ma si limitano a indirizzare il materiale genetico della proteina Spike verso il fluido cellulare.

Ricerca tedesca, le parole di Rolf Marschalek

In merito a quanto emerso dalla ricerca, quindi, per Marschalek sarebbe sufficiente riadattare il vaccino modificando la sequenza della proteina Spike, evitandone la separazione ed evitando il presentarsi di reazioni anomale o effetticollaterali.

Il docente dell’università Goethe, pertanto, ha dichiarato: “Con i dati che abbiamo nelle nostre mani possiamo dire alle aziende come mutare queste sequenze, codificando per la proteina Spike in un modo che prevenga reazioni di separazione non programmate”.

Trombosi dopo vaccini Covid AstraZeneca e J&J, Aifa

Intanto, l’Aifa ha reso noto di aver nominato un Gruppo di esperti in patologie della coagulazione che opererà in supporto della Commissione Tecnico Scientifica. La decisione è emersa in seguito alle segnalazioni di fenomenitrombotici in cittadini che avevano ricevuto vaccini anti-Covid prodotti da AstraZeneca e Johnson&Johnson.

L’Aifa, inoltre, ha anche diramato un documento indirizzato al personale sanitario e ai medici non specialisti su come fare a individuare tempestivamente il fenomeno trombotico in chiunque possa eventualmente manifestarlo e su come gestirlo.

Nel documento, i professionisti dell’Aifa hanno anche spiegato quanto segue: “I casi di trombosi dei seni venosi cerebrali (Tsvc) e/o del distretto splancnico che sono stati osservati dopo la somministrazione di Vazxevria e del vaccino Janssen hanno mostrato come caratteristiche comuni un’insorgenza tra 5 e 21 giorni dopo la vaccinazione, la presenza concomitante di trombocitopenia di varia gravità e un andamento rapidamente progressivo, spesso con il riscontro nei giorni successivi al ricovero di trombosi in numerosi altri distretti vascolari, soprattutto venosi ma anche arteriosi”.