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Umberto Bossi e il figlio Renzo condannati per appropriazione indebita

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Umberto Bossi e il figlio Renzo sono stati condannati per appropriazione indebita. Condannato anche l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito

Si è chiuso con una sentenza di condanna il primo capitolo giudiziario dell’inchiesta che vede Umberto Bossi e figlio come protagonisti. L’indagine venne chiamata “The Family” dal nome di una cartella che venne sequestrata all’interno di un armadio nell’ufficio di Francesco Belsito, tesoriere della Lega, a Roma. La cartella conteneva le spese della famiglia Bossi.Il giudice della VIII sezione penale del Tribunale di Milano ha inflitto due anni e tre mesi a Umberto Bossi, mentre un anno e sei mesi sono andati al secondogenito Renzo. Altri due anni e sei mesi sono toccati anche all’ex tesoriere, accogliendo in questo modo tutte le richieste del pm Paolo Filippini. I tre erano stati tutti imputati per appropriazione indebita perché, secondo l’accusa, avevano usato i fondi del Carroccio per fini personali.

Bossi condannato: usava i fondi della Lega per sostenere i costi della famiglia

Il magistrato aveva descritto come per Bossi sostenere i costi della sua famiglia con il patrimonio della Lega fosse un modo di agire consolidato e già concordato dal Segretario federale. Il tesoriere scelto era del resto una “persona di fiducia”, prima Maurizio Balocchi e poi Belsito, per l’appunto. Il pm aveva anche chiesto per Bossi settecentomilaeuro di multa. Per il figlio del Senatur erano state chieste 500 euro e per Belsito una sanzione da 800 euro.

Matteo Salvini ha dichiarato che la condanna a Bossi dispiace dal punto di vista umano. “Fa però parte di un’altra era politica. La Lega ha rinnovato uomini e progetti”.

Per alcuni episodi commessi dai tre, il reato è stato rideterminato da appropriazione indebita a tentata appropriazione indebita. Per altri eventi, invece, è stata dichiarata la prescrizione, per altri ancora l’assoluzione. Le motivazioni verranno depositate entro novanta giorni. Subito dopo la lettura del dispositivo, Belsito ha giudicato la sentenza ingiusta. Invece Umberto Bossi ha commentato che se l’aspettava. “Non ho nulla da rimproverarmi. È solo il primo grado, andiamo avanti” ha detto l’ex leader della Lega.

Il figlio Renzo, dal canto suo, ha ribadito: “La Lega non ha mai pagato le mie multe né la laurea in Albania, dove non sono mai stato. Non ho nulla da rimproverarmi. Ho creduto nel progetto del partito fino in fondo”. Ha poi aggiunto che ora, se si dovessero andare al voto domani, vorrebbe prima rivedere i programmi.