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Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino

Uno scalatore in azione sull'Everest

Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino mira a scongiurare che alpinisti positivi sconfinino

Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino ha dell’incredibile e mira ad evitare che nel territorio controllato da Pechino arrivino alpinisti contagiati dal coronavirus contagiati dal coronavirus. Il lato di potenziale ingresso è quello nepalese che è una sorta di paradiso dell’alpinismo planetario. Ecco che si starebbe materializzando quindi l’idea di una specie di vallo orientale da porre lungo i tratti di confine attraversabili dalle persone. 

Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino: scalatori contagiati

I dati che hanno messo allarme e fregola a Pechino sono quelli per cui decine di alpinisti si erano contagiati con il covid in un campo base del Nepal, che è sotto scacco quasi come la vicina India di una ondata di coronavirus massiva e incontrollabile. E l’Everest è di per sé un vallo, il vallo più alto del mondo, con  il versante settentrionale che appartiene a Pechino e quello meridionale controllato da Katmandu

Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino con sentinelle tibetane

A vigilare sul confine ci sono le autorità del Tibet, che però rispondono a Pechino. Il capo dell’Associazione alpinistica tibetana ha spiegato il progetto voluto dalla capitale, che da quelle parti per ovvie ragioni storiche non è amatissima ma che detta comunque ordini e linea: costruire barriere sulla cresta della montagna. Sul versante cinese inoltre si incrementeranno test nel campo base. Che significa? Che ogni alpinista dovrà farli e soprattutto che i turisti senza via libera alla scalata non potranno neanche avvicinarsi ai valichi.  

Una barriera contro il Covid sul Monte Everest fra Cina e Nepal: il progetto di Pechino, troppi permessi

Il divieto di scalare l’Everest è in vigore per la parte cinese già dal 2020, quando Pechino stava per lanciare la campagna di pulizia delle vette interrotta dalla pandemia, ma il Nepal non aveva seguito l’onda ed ha rilasciato un numero massivo di permessi, anche per incrementare un’economia che fonda quasi tutta sul turismo alpinistico. Ne era scaturito un via vai che aveva incrementato i contagi e portato il covid “in zona ottomila”. E a traino la soluzione di Pechino, drastica ma necessaria.