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Usa, aumentano i casi di sifilide tra i neonati

Sifilide in aumento tra i neonati

L'infezione viene trasmessa dalla madre attraverso la placenta. Il trattamento è a base di penicillina.

Allarme negli Stati Uniti per il drammatico aumento dei casi di sifilide tra i neonati. Secondo le stime del Centro di controllo e prevenzione delle malattie, nel 2013 sono stati registrati 362 casi, mentre nel 2017 i neonati americani nati con la malattia sono stati 917. “Quando la sifilide viene trasmessa al feto può risultare in un aborto spontaneo, nella morte immediata del neonato o porta a problemi di salute gravi sia fisici che mentali”, ha commentato, Jonathan Mermin, direttore di dipartimento del Centro. “È terribile se si pensa che basterebbe un test alla madre, per scoprire se ha la sifilide, e un trattamento conseguente”.

Le statistiche

La sifilide è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse negli Stati Uniti. Circa il 40% dei neonati che la contraggono durante la gestazione vengono partoriti già morti. La probabilità che la madre trasmetta l’infezione al nascituro è dell’80% se la donna non viene sottoposta al trattamento, che consiste nella somministrazione di penicillina. Nel caso di donne allergiche a questo medicinale, si dovrà prima procedere a una desensibilizzazione. Fondamentale è la prevenzione e la diagnosi precoce. Le donne in stato di gravidanza possono essere sottoposte a un test per la sifilide nel primo trimestre. La probabilità di trasmissione della malattia dalla madre al feto aumenta nella seconda metà della gestazione.

Cos’è la sifilide congenita

È un’infezione multisistemica causata dal Treponema pallidum e trasmessa al nascituro attraverso la placenta. Se i sintomi compaiono prima dei due anni si parla di sifilide congenita precoce. In caso contrario, viene definita tardiva.

I sintomi precoci includono lesioni cutanee, rallentamento della crescita, ingrossamento di fegato e milza, muco nasale striato di sangue, ragadi perifrasi, meningite, idrocefalo e disabilità intellettiva. La diagnosi viene effettuata tramite microscopia o sierologia. Il bambino infetto viene trattato con penicillina.