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Immunologo Le Foche sul vaccino Covid: "Con due dosi si è protetti dalle varianti"

Vaccino Covid

L'immunologo Francesco Le Foche ha spiegato che con due dosi di vaccino si è protetti anche dalle varianti, per questo dovrebbero farlo tutti.

L’immunologo Francesco Le Foche ha spiegato che con due dosi di vaccino si è protetti anche dalle varianti, per questo dovrebbero farlo tutti. L’Europa sta iniziando a temere una terza ondata, a causa della diffusione della variante Delta.

Covid, immunologo Le Foche: le parole sulla vaccinazione

L’immunologo Francesco Le Foche ha parlato della pandemia e delle vaccinazioni. “Abbiamo tutte le armi per evitarla e non c’è ragione di non utilizzarle” ha dichiarato l’esperto, che ha voluto sottolineare ulteriormente il concetto con una metafora. “È come avere a disposizione un’autostrada per uscire fuori dalla pandemia e decidere di non imboccarla” ha aggiunto. Il medico ha spiegato che la percentuale di vaccinati con due dosi, pari al 24% nei Paesi europei, è molto bassa. “Non è comprensibile l’atteggiamento di chi vorrebbe rinunciare alla seconda dose che protegge completamente dal ceppo mutante. Dopo aver ultimato il ciclo, il rischio di contagio diventa trascurabile e se anche un individuo si infettasse svilupperebbe una malattia molto lieve” ha aggiunto. Secondo Le Foche si tratta di un problmea culturale, di ostilità nei confronti dei vaccini, anche dovuta alla presenza di troppe fake news. “Credo che le uniche figure in grado di convincere gli esitanti sono i medici di famiglia. Mi auguro stiano chiamando i loro pazienti per spiegare il vantaggio della vaccinazione” ha aggiunto il medico.

Covid, immunologo Le Foche: vaccini e vacanze

Se i medici di famiglia non dovessero riuscire a convincere la popolazione, ne resterebbe una parte aperta ai contagi. Le Foche ha spiegato che non teme una nuova ondata, ma ha paura dei pregiudizi nei confronti della scienza. “Se si raggiungesse l’immunità che io chiamo solidale, di comunità, a settembre-ottobre saremmo fuori dal pericolo. È però necessario che la stessa copertura venga ottenuta in Europa e nei Paesi non industrializzati. La presenza di milioni di non vaccinati favorirebbe infatti la circolazione del coronavirus e la nascita di nuove varianti che costringerebbero a rinviare la definitiva uscita dall’emergenza” ha dichiarato Le Foche. Secondo l’immunologo l’esperienza sul capo porterà ad un’immunita che andrà oltre i 12 mesi. “La memoria immunitaria è un meccanismo ben noto e non c’è motivo per non ritenere che debba entrare in gioco anche per questo virus. Il problema è che non lo conosciamo bene e occorre prudenza nel dare per scontate certe acquisizioni” ha aggiunto. “Credo che tutti noi dovremmo dare la priorità alla salute e non mi sembra un dramma programmare le vacanze in modo tale da non saltare la seconda dose nel caso non sia possibile averla nel luogo di villeggiatura” ha sottolineato il medico, parlando della seconda dose in vacanza.

Covid, immunologo Le Foche: vaccini e adolescenti

Il medico ha sottolineato che il richiamo è indispensabile per rafforzare la protezione. Ha aggiunto che è importante vaccinare gli adolescenti per farli tornare a scuola con una buona immunizzazione, migliorando anche la sicurezza del trasporto pubblico. I ragazzi in realtà si ammalano molto raramente, ma il medico ha comunque risposto in favore dei vaccini anche agli adolescenti. “Sì però anche in questi casi ci possono essere predisposizioni individuali in grado di poter innescare una malattia sistemica, che colpisce qualsiasi organo e apparato. I pediatri sono favorevoli e non devono far paura quei pochi casi di miocardite osservati in Israele in giovani tra 18 e 23 anni. Non è dimostrato completamente che questi episodi siano direttamente riconducibili alla vaccinazione pur avendo un riscontro cronologico” ha spiegato Le Foche.