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Vaccino Covid orale e batterico, la Nextbiomics di Napoli chiede il brevetto

Vaccino Covid orale e batterico

La società di Napoli Nextbiomics ha chiesto il brevetto per un vaccino anti Covid-19 batterico e da assumere per via orale.

La società biotech Nextbiomics ha presentato domanda di brevetto per un vaccino batterico contro il Covid 19: si tratta di un antidoto che, a differenza di quelli attualmente disponibili, non utilizza un vettore virale e non è da inoculare tramite siringa ma agisce per via orale

Vaccino Covid orale e batterico 

Il vaccino sviluppato dalla Nextbiomics, spin off dell’Università Federico II di Napoli che utilizza economicamente i risultati delle ricerche degli studiosi, stimola il sistema immune intestinale per contrastare la proteina Spike, vale a dire quella che il coronavirus usa per infettare le cellulare e riprodursi all’interno di esse. Sarebbero già diverse le aziende farmaceutiche interessate al brevetto e ad avviare la sperimentazione clinica volta a portare sul mercato il nuovo antidoto. 

La commercializzazione sarà infatti possibile solo una volta approvato il brevetto e condotti i test sugli umani

Vaccino Covid orale e batterico: come funziona 

Il modello della Nextbiomics si basa sull’ingegnerizzazione del probiotico Escherichia Coli Nissle 1917, quello cioè che esprime la proteina Spike del SarsCoV2. A differenza degli altri vaccini a vettore virale, come quello messo a punto da Astrazeneca e quello Johnson & Johnson, non sfrutta l’adenovirus ma la capacità intrinseca di Escherichia Coli Nissle 1917 di modulare la risposta immune.

Il CEO della società e docente di Gastroenterologia della Federico II Giovanni Sarnelli ha spiegato che il vaccino in questione è simile altri già autorizzati dagli enti regolatori in quanto stimola la risposta immune contro la proteina Spike. La differenza sta nel fatto che utilizza come vettore un batterio probiotico già in commercio e largamente utilizzato.

Vaccino Covid orale e batterico: i dati preclinici

Inoltre non verrebbe iniettato tramite un ago ma sarebbe da assumere per via orale, quindi presumibilmente in compresse. Questo consentirebbe di alleggerire il lavoro delle strutture sanitarie e dei centri vaccinali nonché di ridurre i costi di gestione e distribuzione.

I dati preclinici condotti sui topi, ha specificato il docente di Farmacologia e co-fondatore di Nextbiomics Giuseppe Esposito, dimostrano che la somministrazione per cinque giorni a settimana, per un totale di diciassette settimane, del probiotico ingegnerizzato ha stimolato significativamente la risposta immune. Sono infatti stati prodotti anticorpi circolanti di tipo IGG e IGM senza che fosse documentato alcun effetto collaterale e/o avverso.