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Vaiolo delle scimmie: le prime dosi di vaccino sono arrivate in Italia

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L'Italia ha ricevuto le prime dosi del farmaco contro la malattia che si sta diffondendo in giro per il mondo.

Finalmente una buona notizia per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie. Nella giornata di ieri, 16 luglio, sono arrivate in Italia le prime dosi di vaccino grazie il quale sarà possibile proteggersi dalla malattia che da ormai diverse settimane si sta diffondendo in giro per il mondo ad una velocità non certo paragonabile a quella del Coronavirus ma comunque sostenuta.

Quante dosi di vaccino anto vaiolo delle scimmie ha ricevuto l’Italia

Sono in totale 5.300 le dosi di vaccino che l’Italia ha ottenuto ieri, come comunicato da un portavoce dell’Unione Europea (“Per proteggere i cittadini e rispondere a questa epidemia”).

Il rappresentante dell’istituzione europea ha aggiunto, a proposito:

I 6mila casi registrati finora nell’Ue, in rialzo del 50% rispetto alla settimana scorsa sono motivo di seria preoccupazione per la salute pubblica. L’Ue “ha reagito rapidamente: insieme con Hera abbiamo acquistato vaccini per tutti gli Stati membri, usando il bilancio Ue. Nel giro di poche settimane, sono state acquistate circa 110mila dosi e ne abbiamo già consegnate ai Paesi più colpiti, inclusi Spagna, Germania, Portogallo, Belgio e Irlanda. Altre consegne sono in arrivo nelle prossime settimane. Questa è l’Unione Europea della salute, che porta risultati concreti per le persone.

Vaiolo delle scimmie: che vaccino verrà utilizzato

Il vaccino, già approvato da EMA nel 2013, si chiama Imvanex (Mva-Bn). Il prodotto farmaceutico era stato sviluppato in origine per combattere il vaiolo originale, l’unico virus mai stato totalmente eradicato dalla popolazione mondiale.

Il vaccino dovrebbe essere utilizzato entro 4 giorni dall’esposizione alla malattia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a tutte le persone che possano avere avuto dei contatti a rischio (di natura sessuale, ma non solo) di tenere controllati i sintomi classici, come la presenza di bolle o macchioline sospette sulla cute.

Ad oggi nel mondo sono stati registrati oltre 9200 casi, numeri che come anticipato da alcuni esperti (è il caso del professor Bassetti) sono destinati a crescere. Parlando dell’attuale situazione, non si registrano casi particolarmente gravi in giro per il mondo: il vaiolo delle scimmie che colpisce gli umani non è infatti una malattia che possa destare particolare preoccupazione, visto che i sintomi sono destinati a durare circa un paio di settimane e poi a scomparire da soli. La prevenzione, in ogni caso, rimane molto importante.