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Variante Delta, la mamma di un bimbo contagiato: "Per lui l'albicocca sa di limone e il cetriolo di farina"

Covid

La mamma di un bambino contagiato dalla variante Delta del Covid ha raccontato i sintomi del figlio, tra cui l'alterazione del gusto.

La mamma di un bambino contagiato dalla variante Delta del Covid ha raccontato i sintomi in un’intervista per il Corriere. Il bambino ha 10 anni ed è di Padova. La mamma Chiara, di 45 anni, ha raccontato quello che è successo.

Variante Delta, le parole della mamma di un bambino contagiato

Chiara, 45 anni, è la mamma di un bambino di 10 anni che ha contratto la variante Delta del Covid, al rugby camp di Mauro Bergamasco a Isola Verde. Il piccolo ha accusato i primi sintomi lo scorso mercoledì. “Abbiamo passato l’ultimo anno e mezzo stando attenti a tutto, i miei figli non sono mai andati nemmeno al parco giochi, mi è dispiaciuto moltissimo togliergli gli amici e la socialità, poi è arrivata l’estate, è partita la campagna vaccinale e ci siamo sentiti più tranquilli. Alla possibilità di contagi abbiamo pensato prima di iniziare campi scuola e rugby camp, ma ci sembrava di essere troppo apprensivi. E invece…” ha raccontato la donna. Il bambino abita a Padova con la mamma, il papà e la sorellina più piccola. Ora sta meglio, ma quel giorno, quando la mamma è andata a prenderlo, e il giorno successivo aveva 39.2 di febbre. “Il camp era iniziato la domenica precedente, Luca era partito molto carico, si diverte sempre quando gioca a rugby con gli amici e poi quel camp era organizzato davvero bene, noi conosciamo Mauro ed eravamo tranquilli. Poi mercoledì ci hanno telefonato per dirci che aveva la febbre, il tampone rapido era positivo, quindi lo hanno isolato e gli hanno fatto il molecolare, positivo anche quello. A quel punto mia figlia piccola e il mio compagno, che non vedevano Luca da più di cinque giorni, si sono sistemati da parenti, io sono andata a prendere il bambino e l’ho portato a casa: siamo isolati da venerdì” ha raccontato la donna.

Variante Delta, mamma del bimbo contagiato: i sintomi

Ora il bambino sta meglio. La febbre ogni tanto sale, ma non come all’inizio. “L’Ulss ci segue più volte al giorno, oggi sono venuti a farmi un tampone molecolare, non ne avevo mai dovuto fare uno, mi ritrovo a farlo adesso che speravo di esserne uscita. Quest’estate non è partita con il piede giusto” ha raccontato Chiara, che ha dichiarato di aver fatto la prima dose del vaccino, così come il marito. “Ha i gusti alterati, sente il sapore delle cose che mangia ma nulla ha il suo vero gusto, l’albicocca sa di limone mentre il cetriolo sa di farina, evidentemente questo virus ha modificato le sue percezioni, per il resto sta bene, è confinato in camera sua perché io mi avvicino per portargli da mangiare con guanti mascherine e Amuchina, non lo abbraccio ma lui ha capito che cosa è successo, è un bambino molto sveglio, mi dispiace per lui che non può viversi questo periodo spensierato, ma pazienza, passerà” ha spiegato la donna, parlando dei sintomi di suo figlio.

Variante Delta, mamma del bimbo contagiato: il focolaio al rugby camp

La settimana prima era stato al campo scuola qui vicino a casa nostra, ho subito chiamato per chiedere se avessero avuto casi positivi ma non ne hanno segnalato nemmeno uno. L’Ulss ha confermato che non ci sono cluster in zona, evidentemente questo virus lo ha preso al camp da qualche positivo asintomatico, altrimenti non si spiega, la pediatra mi ha detto che questa nuova variante ha una incubazione piuttosto breve” ha raccontato la mamma del bambino contagiato. La donna ha spiegato di essere in contatto con altri genitori del rugby camp e di aver saputo che altri bambini sono positivi e anche una mamma che aveva fatto il ciclo completo del vaccino. “Lei non si è ammalata ma evidentemente è così che funziona ora, forse anche i vaccinati possono portare in giro il virus ma non sviluppano la malattia, altrimenti non mi spiego come Luca si sia contagiato in un ambiente protetto come quello del Camp” ha aggiunto. La donna ha confermato che al campo estivo i controlli c’erano e l’ambiente era molto sicuro. Misuravano la temperatura, rispettavano le distanze di sicurezza e venivano costantemente aggiornati su come andavano le cose.