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Yes, God, Yes: il corto con l'attrice di Stranger Things

America

Yes, God, Yes è il cortometraggio con protagonista la giovane attrice di "Stranger Things", qui ossessionata dalla masturbazione

Per chi fosse appassionato e in attesa della terza stagione di Stranger Things, il cortometraggio Yes, God, Yes potrebbe rappresentare un buon compromesso. La protagonista del video è infatti interpretata da Natalia Dyer, famosa per il ruolo di Nancy Wheeler nella serie tv fantascientifica di Netflix.

Yes, God, Yes: la trama

Il corto Yes, God, Yes racconta in forma autobiografica la storia di una studentessa cattolica alle prese con il risveglio sessuale tipico dell’adolescenza. Il video mette in evidenza tutti i problemi vissuti dalla ragazza. La giovane si confronta con le prime pulsioni sessuali in una comunità cattolica del Midwest, negli Stati Uniti, verso la fine degli anni Novanta.

Yes, God, Yes si apre con Alice che sta chattando al computer. A un certo punto le viene chiesto se vuole fare del sesso online. La ragazza, sconvolta e incuriosita, comincia a esplorare il proprio corpo. Intanto tenta di nascondere la cosa ai genitori e cerca di affrontare i messaggi dei suoi professori che incitano all’astinenza.

Il ritratto che emerge dal breve film è quello divertente e sincero di una ragazza che si scontra con emozioni nuove, ma anche con le ipocrisie della società. La quale non riesce a rispondere alle domande che ogni adolescente in fase di sviluppo si pone. Importante in questo senso è la scena dove la protagonista chiede alla sua compagna di classe se masturbarsi equivalga a commettere un peccato. La risposta dell’amica è affermativa, allora la ragazza incalza e chiede se anche il cyber-sex è peccato. Da quel momento l’amica si insospettisce e rimprovera la ragazza su quali siano le giuste pratiche da seguire per essere una buona cattolica.

Finto perbenismo dell’ America anni 90

Alcune delle scene più divertenti del cortometraggio avvengono in classe. Qui il sacerdote-professore, il quale nasconde sul suo pc qualcosa di compromettente, riporta agli studenti strani esempi. Tutto ciò solo per spiegare i diversi approcci alla sessualità da parte di maschi e femmine.

Per il corto la sceneggiatrice Karen Maine ha preso spunto da alcuni episodi vissuti da lei personalmente. Ovvero quando si trovava a confrontare con la sessualità in una comunità cattolica dello Iowa, negli Stati Uniti. In quel contesto, l’istruzione sessuale era affidata solo a un video terribile. In esso si vedeva la scena di un aborto, dove una donna non faceva altro che gridare. Il corto affronta così l’ipocrisia non solo del cattolicesimo, ma anche delle altre religioni e degli adulti in generale. Inoltre si mette in evidenza anche l’idea che la maggior parte delle persone non pratica ciò che predica. “Realizzare che gli adulti non sono infallibili è sempre rivoluzionario”, ha raccontato al “Guardian” la sceneggiatrice della serie.