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Zelensky vuole la vittoria e la Crimea, invasa ora dai vacanzieri e dai cantieri russi

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Zelensky alla Cnn: "La guerra non finirà finché la Crimea sarà occupata". Intanto i vacanzieri russi occupano la penisola e comprano casa.

L’ultima, l’ennesima minaccia di Dmitry Medvedev su Telegram non sembra scomporre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Apocalisse nucleare abbastanza probabile”, soffia sul fuoco il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa.

La guerra non finirà finché la Crimea sarà occupata“, risponde Zelensky in una intervista all’emittente americana Cnn.

Comunque sia, una cosa sembra certa: la fine del conflitto non si intravede all’orizzonte, mentre i cantieri speculativi prendono forma sulle città vista mare che si affacciano sul Mar Nero.

“La guerra non finirà finché la Crimea sarà occupata”: l’intervista di Zelensky alla Cnn

Quando finirà la guerra in Ucraina? “Finché la Crimea sarà occupata dalla Russia”, queste le parole del premier ucraino Zelensky che, da Odessa, ha risposto alle domande della Cnn. “Non possiamo immaginare l’Ucraina senza la Crimea. E mentre la Crimea resta sotto l’occupazione russa, significa solo una cosa: la guerra non è ancora finita”.

Uno scenario di pace con la cessione definitiva a Mosca della penisola strategica è possibile? “Allora non sarebbe la vittoria”, incalza Zelensky.

Ma cosa sta succedendo in Crimea?

A quasi un anno dai “referendum farsa” imposti da Putin per occupare Sebastopoli, a oggi la Crimea resta lo snodo strategico nei traffici e nelle relazioni commerciali. Non solo, è un cantiere a cielo aperto dove transiterebbero bambini “deportati” e materiali edili per la ricostruzione dei condomini martoriati dai missili russi.

Nel fine settimana sono state segnalate code lunghe 13 chilometri di vacanzieri russi verso le località turistiche della Crimea. Nel frattempo torna vivo il dibattito sulle “deportazioni” di bambini ucraini in Russia.

Negli ultimi anni il regime di Mosca avrebbe trasferito ben 700mila bambini dall’Ucraina al territorio controllato da Mosca. Per Grigory Karasin, capo del comitato internazionale del Consiglio della Federazione russa, i bambini hanno trovato rifugio in Russia. Per la Corte internazionale dell’Aja si tratta di deportazioni e di crimini di guerra.

E mentre i bambini passano da questo snodo strategico, i russi continuano ad acquistare case vista mare a prezzi stracciati in Crimea e a Mariupol. Il 90% della città è stato prima rasa al suolo da Putin (provocando almeno 1.348 morti civili secondo l’Onu). Adesso Mosca annuncia di aver ristrutturato, solo a marzo 2023, 1.829 edifici da rivendere a buon mercato. Ai russi, naturalmente.