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ANP accusa le serie tv Gomorra e Rocco Schiavone: "C'è una spudorata promozione del fumo"

ANP accusa le serie tv Gomorra e Rocco Schiavone: "C'è una spudorata promozione del fumo"

Troppo fumo e troppe sigarette in "Gomorra" e "Rocco Schiavone". Due serie tv a rischio e che sono state messe sotto accusa dall'ANP.

I numeri parlano chiaro. In televisione, in particolar modo nelle serie tv di “Gomorra” e “Rocco Schiavone“, si fuma in media una sigaretta ogni 7 minuti. Il numero è risultato così preoccupante, da far scattare l‘allarme dell’ANP, l’Agenzia Nazionale per la Prevenzione. E questa ha detto “stop” col fumo sul piccolo schermo.

Rocco Schiavone” è uno show tratto dagli omonimi romanzi firmati da Antonio Manzini. Ed è una delle serie tv di Rai2 che, nella stagione scorsa, ha riscosso un inaspettato successo di critica e pubblico. Ma la fiction, che ha come protagonista Marco Giallini, non è nuova a questo tipo di accuse. I senatori Giovanardi, Gasparri e Quagliariello, infatti, ne avevano lamentato il linguaggio piuttosto colorito. E soprattutto il fatto che il vicequestore romano della fiction si fuma le canne. Anche “Gomorra” non è passata indenne dal setaccio. “Ciò a cui assistiamo – denuncia l’ANP – è una spudorata promozione del fumo e proprio attraverso le reti Rai. Nelle due serie tv le azioni che riguardano il fumo sono quasi come quelle del ‘Grande Fratello’ del 2000″. Nello specifico di “Gomorra”, gli accusati sono due: la pusher Scianèl (Cristina Donadio) e Salvatore Conte (Marco Palvetti).

La legge e le motivazioni dei produttori

Negli Stati Uniti, ad esempio, la legge sul fumo in televisione è monitorata dal Center for Disease Control and Prevention. In Italia, invece, la situazione è diversa. “La sigaretta può entrare a far parte della sceneggiatura – spiega Giacomo Mangiaracina, presidente ANP nonché direttore della rivista Tabaccologia – ma non si capisce la ragione per cui le sigarette, invece, di caratterizzare il personaggio, ne rubino molto spesso la scena e diventano protagoniste”. Pare che, a detta dei produttori, l’uso del fumo in fiction come “Gomorra” e “Rocco Schiavone” serva a dare più verosimiglianza alla storia, ai luoghi in cui è ambientata e ai personaggi che la compongono. Peccato, però, che questa spiegazione non sia bastata all’ANP.