Ilaria Ferrario La decisione in merito all’omicidio di Yara Gambirasio, per il quale era già stato condannato alla pena dell’ergastolo in primo grado Massimo Bossetti, potrebbe arrivare già a metà Luglio.
Il caso Yara Gambirasio
La vittima era scomparsa il 26 Novembre 2016 a Brembate di Sopra. La ragazzina era stata avvistata per l’ultima volta dalle amiche fuori dalla palestra dove si allenavano. Molte erano le speranze della famiglia e degli abitanti di trovare Yara ancora viva, pensando si trattasse di un allontanamento volontario. Il corpo della vittima è stato trovato circa 3 mesi dopo la scomparsa, in un campo di Chignolo d’Isola.
Le indagini portate avanti dagli inquirenti hanno portato ad un unico sospettato, incastrato da una prova del DNA. Il muratore di Mapello è sempre stato l’unico indagato e molti sono gli indizi che hanno condotto all’accusa di omicidio nei confronti di questo. Schiaccianti sono state le prove raccolte dagli inquirenti: tra queste, i filmati delle telecamere che riprenderebbero il suo furgone aggirarsi più volte nei pressi della palestra che frequentava Yara, anche prima del momento della scomparsa.
Attualmente Massimo Bossetti si trova in carcere a Bergamo: la famiglia dell’accusato lo descrivono come distrutto, rassegnato e deperito. Il muratore di Mapello si è sempre dichiarato innocente ed estraneo alla vicenda che lo vede al centro di pesanti accuse.
Tra il 14 e il 17 Luglio potrebbe quindi arrivare la decisione definitiva nel processo d’appello. La relativa procedura di secondo grado è prevista davanti alla Corte d’Assise d’appello di Brescia, il 30 Giugno. E’ già stato delineato il calendario delle prossime udienze: 6,10 e 14 Luglio. La decisione da parte dei giudici potrebbe essere o la sentenza o un provvedimento di riapertura del processo. Il caso che ha coinvolto la piccola Yara Gambirasio ha sconvolto l’Italia e forse a metà Luglio si saprà come si concluderà questa triste vicenda.
