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Divorzio, addio ai maxi assegni alle ex mogli: le nuove regole economiche

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Le nuove regole economiche del divorzio sanciscono una regola fondamentale: addio ai maxi-assegni all’ex moglie.

Durante il mese di maggio scorso, la Cassazione si era proclamata contraria a quelli che vengono considerati dei maxi-assegni versati dall’ex marito a favore dell’ex moglie, sostenendo che per il mantenimento non si è più tenuti a garantire all’ex coniuge lo status detenuto durante il matrimonio e precedente il divorzio, ora arriva anche il contributo legislativo di Donatella Ferranti, presidente della commissione giustizia alla Camera.

Nuova legge sul divorzio

Dopo che la Cassazione si è espressa contraria ai maxi-assegni per garantire all’ex moglie lo stesso tenore di vita precedente al divorzio, ora arriva anche una decisione molto forte da parte di Donatella Ferranti, membro del PD e presidente della commissione giustizia alla Camera.

La Ferranti ha deciso di presentare una nuova legge che modifica l’articolo 5 della normativa del 1970, laddove sancisce l’obbligo di mantenimento per l’ex coniuge quando quest’ultimo non abbia mezzi adeguati.

Lo scopo di questa modifica di legge, come spiega Donatella Ferranti è quello di evitare episodi di abuso, al fine di scongiurare l’attuazione di un divorzio per conseguire finalità di arricchimento personale ed esclusivo a spese e danni dell’altro.

Cosa cambia

Stando alla nuova modifica di legge dell’artico 5 della normativa del 1970, in base alla nuova interpretazione della Cassazione, l’ex coniuge che non percepisca quanto è strettamente necessario per vivere può pretendere solo ed esclusivamente gli alimenti senza che si possa fare in alcun modo riferimento al rapporto matrimoniale ormai estinto.

La Corte di Cassazione ha, quindi, ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio da parte della moglie, non sia più un elemento sul quale stabilire la regolamentazione del divorzio. Questo significa che con la sentenza di divorzio, il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ed affettivo, ma la separazione avviene anche sul piano economico-patrimoniale.

Stando agli stessi giudici della Corte di Cassazione, bisogna quindi individuare un nuovo e diverso parametro nel raggiungimento dellindipendenza economica.

Gian Ettore Gassani

Il presidente dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, Gian Ettore Gassani, riguardo alla nuova legge proposta dalla Ferranti e approvata dalla Corte di Cassazione, ha parlato di un “terremoto giursprudenziale“.

Gassani sostiene che la Cassazione, con la sentenza n.11504/17, abbia rivoluzionato il diritto di famiglia direttamente correlato al riconoscimento dell’assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione.

Stando quindi alla proposta della Ferranti, il tribunale si dovrà impegnare a fissare l’assegno di mantenimento tenendo conto alcuni elementi di fondamentale importanza: le condizioni economiche in cui i coniugi vengono a trovarsi a seguito della fine del matrimonio, il contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio di ciascuno e di quello comune.

Non da ultimo, il tribunale dovrà tenere presente il “reddito di entrambi” e la mancanza di un’adeguata formazione professionale quale conseguenza dell’adempimento di doveri coniugali.

Cambiamento storico

Molti sono concordi nel dire che questo provvedimento sia un vero e proprio cambiamento storico nell’ambito del divorzio, perchè in questo modo ci si allontana da quella che è la legge degli anni ’70 sul trattamento che i mariti dovranno garantire alle mogli.

Importante in questa ondata di cambiamento è la realtà lavorativa attuale ben diversa da quella degli anni ’70, quando le donne non erano inserite come oggi nel mondo del lavoro.