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Gentiloni all'Onu: 'Chiederemo loro aiuto in Libia'

Gentiloni

Gentiloni si trova dopo trent'anni alla Casa degli Italiani, dove è intervenuto su vari temi e ha parlato alla folla che lo stava aspettando da ore. Riportiamo l'ONU in Libia, questo è il suo pensiero.

Gentiloni: chiederemo allʼOnu di tornare in Libia. Questa è un parte del discorso che Paolo Gentiloni ha fatto alle persone, che nonostante la pioggia, hanno atteso il suo intervento. Egli ha ribadito inoltre: “L’Europa deve lavorare unita per affrontare la questione migranti”.

Il discorso del presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio italiano Gentiloni si trova ora alle Nazioni Unite, dove nel pomeriggio ha tenuto un discorso, molto tranquillo e propositivo, alla sparuta folla, che sfidando l pioggia, lo ha atteso per tanto tempo.

L’Europa deve lavorare unita per affrontare la questione migranti” ha ribadito nel suo breve ma intenso intervento avvenuto alla Casa Italiana Zerilli-Marimò, la brownstone a due passi da Washington Square che ospita la sede del dipartimento di Italianistica della New York University.

Il nostro Premier a New York ha tenuto a precisare anche che l’intento italiano è chiaro: “Noi guardiamo al futuro. In Italia i populismi non vinceranno“. E ancora: “L’instabilità geopolitica è ancora forte, ma dinamismo economico e un rinnovato sentimento di fiducia nell’Europa alimentano la speranza che stiamo andando verso tempi migliori“.

Gentiloni è il primo Premier a tornare, dopo Andreotti, alla Casa Italiana

Chi lo sta ascoltando sono studenti e membri della comunità italoamericana. E’ stato inoltre programmato un suo intervento alle Nazioni Unite per oggi alle 2 ora di New York, le 20 in Italia. Giulio Andreotti si recò trenta anni fa alla Casa Italiana.

Le sue parole riguardanti il futuro sono ottimiste. Adotta come citazione l’Herzog di Saul Bellow e definisce l’Italia “una inaspettata intrusione di bellezza”. Con le parole di Mark Lilla, pamphlet ammonisce contro i populismi di tutto il mondo.

Ecco le sue parole: “I reazionari del nostro tempo hanno scoperto che la nostalgia può essere una potente motivatore politico: forse anche più potente della speranza. Perché le speranze possono essere deluse, la nostalgia è irrefutabile“.

I populisti, compresi quelli di casa nostra fanno leva sulla nostalgia

Questo è il pensiero di Gentiloni, le parole che ha esposto alla sua piccola, ma fedele platea di ascoltatori. Il monito del Premier continua: “Maestri dell’illusione, sono al lavoro per assicurarsi che le legittime cause della rabbia e della frustrazione della gente si pieghino a loro vantaggio: economico e di potere”.

Non si ferma ancora e aggiunge: “Credo non ci siano possibilità che le posizioni anti-establishment e anti-europa conquistino la maggioranza del governo del nostro Paese“. “Noi guardiamo al futuro. In Italia i populismi non vinceranno“.

Immigrazione, Cinque Stelle, futuro dell’Europa, liberalizzazioni

Questi i temi trattati nel discorso di Gentiloni e anche come convincere i nostri cervelli che si danno alla fuga, di tornare in Italia. Il Premier si mostra disponibile a rispondere a tutte le domande che le vengono poste dal pubblico presente.

Stefano Albertini lo ha presentato alla Casa Italiana, in lingua inglese. Katherine Fleming, rettore della NYU, a tale proposito ha asserito: “è un inglese impeccabile“. Gentiloni sorride alla battuta del Rettore e di rimando commenta: “Ma a quali premier siete abituati?“.

Un complimento gli arriva spontaneo: “La Bbc la definisce un gentiluomo. Ammetto che in questo momento invidio all’Italia un leader gentiluomo“. Il Premier ha messo in chiaro la posizione dell’Europa nei confronti dei migranti.

Ha ammonito l’Europa a “lavorare unita per affrontare la questione dei migranti, con la consapevolezza che non è un problema che scomparirà domani“. Ha inoltre sostenuto che l’Europa “ha bisogno di politiche economiche più forti senza fare dell’austerità la sua unica bussola“.

Gentiloni sostiene la solidità del sistema politico italiano

Ecco le sue affermazioni in proposito al governo italiano: “Anche quando cambiano i governi, valori e sistema politico restano solidi. I valori fondamentali non sono mai cambiati dalla fine della seconda guerra mondiale“.

Egli ha inoltre ammesso l’esigenza di investimenti maggiori nell’ambito della ricerca e nell’università: “Non solo per riportare in patria i cervelli italiani, ma anche per attirare sempre più studenti stranieri“.

A riguardo del discorso tutto “fuoco e furia” fatto da Donald Trump qualche ora prima all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Gentiloni risponde: “Donald Trump continua a mettere l’accento sulle necessità del proprio paese. Capisco la necessità di portare avanti la propria agenda e le critiche all’Onu. Ma resto convinto che le crisi si risolvono solo con un approccio multilaterale. Il mondo ha bisogno delle Nazioni Unite. Per risolvere crisi come quella nordcoreana serve l’impegno di più giocatori in campo“.

La soluzione è stata data dal nostro Premier per risolvere, almeno in parte il problema dei migranti. E intanto, secondo Gentiloni, è indispensabile riportare L’ONU in Libia. Sarà davvero la soluzione più efficace?