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La Spezia: Cristóbal Jodorowsky al Teatro Dialma Ruggiero

TEATRO

La psicomagia ricercata di Jodorowsky junior al teatro Dialma Ruggiero di La Spezia, ove i partecipanti potranno partecipare attivamente con domande e risposte speciali.

E’ figlio d’arte Cristóbal. Figlio di un’arte speciale quanto la vera ricerca spirituale. Cristóbal Jodorowsky è nato a Città del Messico nel 1965 ed è figlio dello “Psicomago” Alejandro. Martedì e Mercoledì sera Cristóbal sarà ospitato all’Auditorium del Centro Culturale Giovanile Dialma Ruggiero di La Spezia per una serata che vedrà protagonisti gli stessi spettatori mettendo in scena, lui stesso racconta: “Le rappresentazioni archetipiche, con l’obbiettivo di stimolare un movimento interiore, come nella catarsi del teatro greco dove dramma e riso si plasmano, aprendo la percezione dell’Essere senza limiti di sorta alcuno se non nei propri limiti del pensiero mentale”.

Cristóbal ha respirato aria di conoscenza fin dalla più tenera età attraverso l’opera del padre che era a contatto con guaritori e sciamani messicani per la sua ricerca fatta di poesia, arte, magia, tarocchi e regia di film in cui simbolismo alchemico si mescola naturalmente con l’uomo – EL TOPO e LA MONTAGNA SACRA sono i lavori più significativi di Alejandro Jodorowsky-. Cristóbal, ha poi approfondito tecniche spirituali tra Messico, Cile, Perù, Colombia e India, creando uno psico-sciamanesimo che unisce conoscenza ancestrale e pensiero contemporaneo.

Jodorowsky junior ha avuto il giusto avvio nella sua esperienza di ricercatore esoterico grazie alla figura paterna ma, proprio dal titolo ‘La fine del Patriarcato’ che è il nome della sua rappresentazione teatrale da martedì a La Spezia , fa altresì comprendere il desiderio sano di fare un percorso del tutto personale, affrontando il tema della decadenza delle cosiddette grandi civiltà; della possibilità di un’alternativa libera e felice che avviene proprio dalla rottura degli schemi patriarcali basati sulla prepotenza, la forza, il dominio e l’aggressione.

Lo scopo magico dell’artista è proprio quello di far arrivare alla persona che interagisce con lui una conoscenza del profondo del sé. L’accomunarsi dell’opera del padre non può non essere citata nell’utilizzo, ad esempio, dei tarocchi non come mezzo di previsione del futuro ma come specchio della realtà simbolica che l’uomo o la donna sta vivendo in quel particolare momento. I tarocchi di Alejandro Jodorowsky utilizzati quali mezzo di un percorso iniziatico della propria natura umana e non come mercimonio del domani. Del “cosa mai mi succederà?”.

Ciascun partecipante potrà lasciare un bigliettino usando un pennarello rosso con il suo nome, e pensare a una qualche domanda, così da poter avere una risposta speciale che si può far appena comprendere da una risposta di Cristóbal Jodorowsky: “La psicomagia arriva nel momento in cui alcuni aspetti della psicanalisi non bastano più. Quando la vitaci dice … ehi, svegliati! … e se lo sappiamo fare, può essere un grande passo evolutivo, per tutti. A partire ovviamente da se stessi. In una situazione critica, se c’è una possibilità di vivere meglio troviamo il senso dell’essere collettivo dentro di noi. E in ogni attività di psicoteatro, io che lavoro sette giorni la settimana, studio, viaggio, incontro le persone, anche io cambio, anche io cresco”.