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Medio Oriente, inviato Usa in arrivo per riavviare i negoziati di pace

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Continuano le relazioni per il processo di pace in Medio Oriente, tanto l'inviato Usa per la pace, Jason Greenblatt, sarà da oggi in Israele e Cisgiordania.

Continuano le relazioni per il processo di pace in Medio Oriente, tanto l’inviato Usa per la pace, Jason Greenblatt, sarà da oggi in Israele e Cisgiordania.

Riprendono i negoziati di pace: in arrivo in Medio Oriente un inviato degli Stati Uniti

Dopo gli incontri avuti dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a New York con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), proseguono le relazioni per il processo di pace in Medio Oriente.

Da oggi, infatti, l’inviato Usa per la pace, Jason Greenblatt, sarà nuovamente in Israele e Cisgiordania. L’inviato Usa effettuerà una serie di incontri a Gerusalemme e a Ramallah su un possibile riavvio dei negoziati di pace.

I precedenti incontri avuti da Trump

Come già accennato in precedenza, già nei giorni scorsi è avvenuto un incontro a New York tra Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti, con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. L’incontro è avvenuto a margine dell’Assemblea generale dell’Onu.

Prima di questo vertice, Trump aveva dichiarato: “C’e’ una buona chance che possiamo arrivare alla pace tra Israele e i palestinesi. Mi piacerebbe vedere questo, lavoriamo molto per arrivarci”. E poi ha aggiunto: “Storicamente la gente dice che non può succedere. Io dico che può succedere”.

Dal canto suo, Benyamin Netanyahu ha ribadito che “con l’amministrazione Trump l’alleanza tra Stati Uniti e Israele non e’ mai stata così forte” e ha anche dichiarato di voler discutere con lo stesso Trump l’accordo sul nucleare iraniano.

Secondo quanto è stato riferito dalla stampa israeliana, comunque, l’obiettivo di Netanyahu è quello di persuadere Trump a ritirare l’appoggio Usa all’accordo sul nucleare con l’Iran.

Lo stesso Trump il prossimo 15 ottobre dovrà informare il Congresso degli Stati Uniti in merito ad eventuali infrazioni da parte di Teheran ai termini dell’accordo. Non è escluso che in quella circostanza Washington possa annunciare ulteriori misure sanzionatorie in risposta al programma missilistico della Repubblica islamica e al suo attivismo regionale.

Insomma, dopo quanto successo durante l’era Obama, Israele e Stati Uniti si sono riavvicinati. Come è stato dimostrato dal fatto che per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti hanno stabilito una base militare permanente proprio in Israele. Il capo del comando della difesa aerea israeliana, generale Tzvika Haimovitch, ha affermato che la base americana permetterà di “migliorare la nostra difesa, nella ricognizione, le intercettazioni e la capacità di reazione”.