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Pulvirenti: "Ho sbagliato perchè ero minacciato, la società è in vendita"

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Il presidente del Calcio Catania, dopo mesi di silenzio e lo scandalo che lo ha visto coinvolto a pieno titolo nell'inchiesta "i treni del gol" è tornato a parlare, convocando una conferenza stampa che si è svolta lunedi pomeriggio, dove ha fatto il punto della situazione sul futuro del sodalizio ...

Il presidente del Calcio Catania, dopo mesi di silenzio e lo scandalo che lo ha visto coinvolto a pieno titolo nell’inchiesta “i treni del gol” è tornato a parlare, convocando una conferenza stampa che si è svolta lunedi pomeriggio, dove ha fatto il punto della situazione sul futuro del sodalizio etneo, e ha chiarito alcuni aspetti della vicenda legata alle scommesse illecite e alle partite truccate.

Per me è un momento triste – esordisce l’ex massimo dirigente rossazzurro – ma da oggi, come ho detto in conferenza, il Catania è in vendita. Ho ricevuto delle minacce di morte, tanto gravi che la Digos mi ha messo il telefono sotto controllo e da lì nasce il mio stato di frustrazione e mi sono rivolto a una persona che pensavo mi potesse dare una mano”.

Pulvirenti ha spiegato le ragioni del suo tentativo estremo di salvare il Catania dai bassifondi della classifica e da una quasi certa retrocessione in Lega Pro. “Era un momento delicato, avevo fatto una squadra per vincere il campionato ed eravamo penultimi. Quel che ha devastato la situazione sono state le minacce che non mettono in condizioni di essere sereno. Mi rimetto nelle mani della Giustizia Sportiva. Nessuno al momento si è fatto avanti per l’acquisto, nemmeno una telefonata”.