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Quali tipi di microscopio esistono?

Quali tipi di microscopio esistono?

Fin dalla sua creazione il microscopio ha rappresentato un grande aiuto per la comunità scientifica consentendo agli studiosi di esaminare il mondo come mai prima. Lo strumento ingrandisce i dettagli minimi di un oggetto che è visibile a occhio nudo, ma permette anche l’osservazione di quello c...

Fin dalla sua creazione il microscopio ha rappresentato un grande aiuto per la comunità scientifica consentendo agli studiosi di esaminare il mondo come mai prima.

Lo strumento ingrandisce i dettagli minimi di un oggetto che è visibile a occhio nudo, ma permette anche l’osservazione di quello che è infinitamente piccolo: dalle più piccole forme di vita del pianeta ai reperti provenienti da luoghi remoti.

I dottori usano i microscopi per analizzare i campioni medici prelevati dai pazienti per diagnosticare eventuali malattie. I chimici e i biologi usano i microscopi per vedere reazioni chimiche che avvengono su scala troppo piccola per l’occhio umano. I tecnici delle scene del crimine usano i microscopi, ad esempio, per vedere le scanalature sulle pallottole sparate durante i test balistici.

Queste apparecchiature sono state sviluppate per assolvere diversi scopi e sono classificate in base alla sorgente di luce per illuminare il campione.

Il microscopio ottico, che sfrutta la luce dell’ambiente, è il modello base e risulta meno potente del microscopio elettronico che usa un fascio di elettroni per illuminare l’oggetto. Tramite l’utilizzo di campi magnetici che fungono da lenti, si può creare e interpretare un’immagine dell’oggetto ingrandita fino a un milione di volte.

Il microscopio stereoscopico è formato da due oculari, uno per ciascun occhio, tramite i quali si ha una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto in esame che è illuminato di luce riflessa o diretta, a seconda del modello.

Il microscopio a campo oscuro usa un intenso cono di luce cavo usato spesso per vedere campioni biologici privi di pigmento che non sono stati trattati con coloranti o fissanti. Il diaframma al di sotto delle lenti permette all’osservatore di vedere il campione in contrasto, ovvero chiaro su fondo scuro.