> > Referendum: rimborsi ai comuni tagliati del 60% last minute

Referendum: rimborsi ai comuni tagliati del 60% last minute

Referendum: rimborsi ai comuni tagliati del 60% all'ultimo minuto

Una circolare della Prefettura a tutti i Comuni a poche ore dell'apertura dei seggi riduce del 60% le risorse destinate a sostenere le spese organizzative del referendum Un bel taglio alla copertura finanziaria sostenuta dai Comuni per la consultazione referendaria di questa mattina. Una bella ...

Una circolare della Prefettura a tutti i Comuni a poche ore dell’apertura dei seggi riduce del 60% le risorse destinate a sostenere le spese organizzative del referendum

Un bel taglio alla copertura finanziaria sostenuta dai Comuni per la consultazione referendaria di questa mattina. Una bella revisione del sessanta per cento ai rimborsi. Si passa così da 800 a 334 euro a seggio e da 1,50 a 0,60 euro ad elettore.

Era stato il presidente di Anci Puglia, e sindaco di Bari, Antonio Decaro a lanciare l’allarme dopo la circolare recapitata dalla Prefettura nella quale veniva comunicato ai sindaci il taglio alle risorse destinate a sostenere le spese organizzative della consultazione referendaria.

Il comunicato dall’Anci Puglia rivela: “Una vera e propria batosta per tutti i Comuni costretti a fronteggiare una spesa non prevista. I tagli – viene sottolineato nel comunicato – si aggirano attorno al 60% e pongono fuori legittimità le adozioni degli atti per la consultazione referendaria. Il provvedimento emesso dopo il termine utile per effettuare variazioni, espone i Comuni al rischio di formazione di debiti fuori bilancio e ad azioni risarcitorie da parte di fornitori di servizi. Inoltre, questo taglio preclude lo straordinario elettorale per il personale: il Comune deve scegliere se pagare i fornitori o il personale comunale. Anci nazionale ha chiesto formalmente al Governo l’assicurazione della copertura integrale delle spese. I Comuni pugliesi sono seriamente preoccupati per questo provvedimento inaccettabile e sono pronti a mobilitarsi con azioni concrete da intraprendere nei prossimi giorni se non sarà posto rimedio da parte del Governo. E’ inammissibile che il Governo decida a posteriori di determinare i legittimi rimborsi che spettano ai Comuni, lasciandoli con interrogativi e ammanchi di risorse che devono invece essere destinate alle manutenzioni del patrimonio comunale, ai servizi alle persone e comunque, servono per far funzionare le città. L’auspicio dell’Anci, è che la questione possa essere risolta nelle prossime ore, per evitare danno e beffa per sindaci, comunità e territori”.

E infatti arriva la risposta del Ministero dell’Interno: “Le risorse relative al conguaglio di quanto anticipato dai Comuni per le spese organizzative del referendum saranno rese pienamente disponibili a beneficio dei Comuni stessi”. Con calma i soldi arriveranno, ma forse.

Fidanza protesta contro i tagli per le spese del referendum arrivati last minute:

Il responsabile nazionale Enti Locali di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza protesta perché: “Mentre Renzi distribuisce mance elettorali e si vanta dei presunti risparmi derivanti dal referendum, ecco che arriva a poche ore dal voto la mannaia sui comuni. In questi giorni i Sindaci di tutta Italia si sono visti recapitare una comunicazione del Ministero dell’Interno con i nuovi parametri per il rimborso delle spese che le amministrazioni sostengono per organizzare il turno elettorale. Si passa da 800 a 334 euro a seggio e da 1,50 a 0,60 euro ad elettore. Un taglio netto del 60% rispetto al rimborso garantito per il referendum di aprile, che aveva già subito un taglio rispetto alle consultazioni precedenti. Il tutto datato 30 novembre, che è anche la data ultima per i comuni per approvare le variazioni di bilancio. Una situazione gravissima che scarica sui comuni, già fortemente saccheggiati in questi anni, ulteriori costi e difficoltà amministrative, che avranno pesanti ripercussioni sui bilanci soprattutto dei piccoli comuni e che li spingeranno dal prossimo anno a fare meno seggi creando disfunzioni nelle operazioni di voto. A questo governo allergico alla democrazia chiediamo – conclude Fidanza – che vengano immediatamente ripristinati i livelli precedenti di rimborso e che si smetta di scaricare sui comuni il costo delle politiche clientelari di Renzi”.