> > testamento con immobile di lusso e gatta per amica, i parenti perdono la causa

testamento con immobile di lusso e gatta per amica, i parenti perdono la causa

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Un'anziana signora aveva dichiarato nel testamento di lasciare in eredità il suo appartamento di lusso, e la sua gatta, ad un'amica. I parenti le hanno fatto causa.

La storia aveva avuto inizio nel 2013, quando la proprietaria di un appartamento di lusso a Bologna viene a mancare. I parenti già pregustano alla ricca eredità, ma per loro c’è stata una doccia fredda nel testamento. Infatti, il tanto desiderato appartamento era stato designato dalla proprietaria ad una cara amica, con il vincolo inscindibile di prendersi cura della amata gatta. I famigliari della donna defunta non l’hanno presa bene e si sono rivolti al tribunale. Ma è stato tutto inutile, perché il giudice ha dato ragione all’amica della defunta.

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L’appartamento è situato in via Farini, nel pieno centro storico di Bologna. Nell’immobile di lusso abitavano, fino al 2013, la proprietaria, la sua fedele gatta, e un’amica. Di fatto, queste ultime due sono le beneficiarie del testamento della donna scomparsa, in quanto essa ha designato la coinquilina come ereditaria. Le due signore, entrambe vedove e anziane, vivevano in questa situazione da diverso tempo. L’amica ha l’obbligo non solo di prendersi cura del felino, ma anche quello di designare a sua volta una persona che se lo accudirà nel caso lei dovesse vivere meno dell’amica a quattro zampe

Nel testamento, la proprietaria ha dichiarato di desiderare che la sua amica “rimanga di diritto, per tutta la vita, nell’abitazione di via Farini, Bologna, I e II piano, che già condivide con me a titolo di comodato gratuito. Per le spese condominiali, di manutenzione, le utenze e il mantenimento della mia gatta (se mi sopravvive) desidero sia fissato un deposito di 350.000 (trecentocinquantamila) euro, a questo scopo, presso la Banca Popolare di Milano, a disposizione della Signora M. Alla quale chiedo di predisporre una persona che, in caso di sua morte, le succeda nei diritti e doveri di comodato fino alla morte della suddetta gatta”. Richiesta forse bizzarra, che solo chi ha avuto o ha un animale può capire.

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La causa

I parenti della donna sono rimasti attoniti. Probabilmente avevano già pensato a progetti su quell’appartamento lussuoso nel centro di Bologna, e quindi sono hanno manifestato subito la loro contrarietà al testamento. Non a caso, pochi mesi dopo arriva il ricorso al tribunale civile di una cugina dell’anziana che chiede al giudice del tribunale di Bologna (che ironia della sorte è di fronte all’appartamento) di mettere mano a quella che le appare come un’ingiustizia.

La familiare della defunta si è detta disposta a permettere all’amica dell’ex proprietaria di rimanere nell’appartamento quanto vuole. Ma, dall’altra parte, chiede che sia lei a metterci i soldi per le spese e per il mantenimento della gatta. Così l’erede, con tanto di certificato di famiglia, che ne attesta il grado di parentela, chiede alla giustizia il sequestro delle 350 mila euro e la consegna del denaro che ritiene le spetti. Ma la giudice Matilde Betti, con tanto di codice alla mano, ha ritenuto non sufficienti le ragioni dalla cugina. La parente della signora defunta è stata persino condannata alle spese di lite, che ammontano a circa 6 mila euro. Dura lex sed lex.