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Aereo Sinai, secondo l'intelligence americana fu attentato

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Fonti dell'intelligence non avrebbero dubbi. A far esplodere l'aereo russo poi caduto nel Sinai, sarebbe stato un ordigno sistemato all'interno di una valigia o all'interno di un semplice bagaglio a mano. C'è ancora incertezza sulle responsabilità, ma secondo indiscrezioni l'attentato sarebbe st...

Fonti dell’intelligence non avrebbero dubbi. A far esplodere l’aereo russo poi caduto nel Sinai, sarebbe stato un ordigno sistemato all’interno di una valigia o all’interno di un semplice bagaglio a mano.

C’è ancora incertezza sulle responsabilità, ma secondo indiscrezioni l’attentato sarebbe stato portato a compimento da una associazione terroristica, e non si esclude l’ipotesi Isis. Le indagini sono ancora aperte e l’intelligence americana non si è ancora voluta sbilanciare, ma a quanto pare la tesi dell’attentato terroristico sembra essere quella più credibile, al momento.

L’attentato sarebbe stato portato a termine grazie alla complicità di un impiegato dell’aeroporto di Sharm el-Sheik e ai controlli troppo superficiali effettuati all’imbarco da parte delle autorità egiziane.
In un ipotetico messaggio indirizzato dall’Isis e rivelato da fonti americane, l’Isis avrebbe risposto di non avere intenzione di rivelare ‘il modo in cui abbiamo abbattuto l’aereo, ma ve lo diremo solo quando e come vorremo noi’.

Voi – prosegue l’Isis nel messaggio – controllate le scatole nere, visionate il relitto e provate a confermare che non è stato abbattuto, se ci riuscite. Noi l’abbiamo abbattuto, voi morirete di rabbia’. Il messaggio Jihadista ha confermato che l’attentato è stato compiuto proprio il 17 (del mese lunare di Muharram), proprio il giorno in cui l’Isis ha giurato fedeltà al califfato.

L’incidente è avvenuto il 31 ottobre scorso, il relitto dell’aereo venne trovato spezzato in due parti e i passeggeri vennero ritrovati ancora legati nel loro seggiolini con le cinture di sicurezza.

Intanto l’Irlanda ha inviato una direttiva alle compagnie aeree nazionali, affinchè vengano momentaneamente interrotti i collegamenti aerei con Sharm El Sheik, fino a nuovo ordine. Anche la Gran Bretagna ha annunciato di avere sospeso i voli verso le località site nel Mar Rosso, in attesa di effettuare i dovuti accertamenti sulla sicurezza degli scali locali, che nella circostanza dell’attentato si sono dimostrate assolutamente inadeguate alla prevenzione di attentati terroristici.