> > Aggredito dal vicino di casa perché ha fatto la doccia di notte: finiscono e...

Aggredito dal vicino di casa perché ha fatto la doccia di notte: finiscono entrambi in ospedale

Carabinieri

Due inquilini di un condominio di Legnago, di 40 e 63 anni, si sono picchiati per una questione di rispetto delle regole del condominio.

Due uomini di 40 e 63 anni, vicini di casa in un condominio di Legnago, sono arrivati alle mani perché uno dei due si è fatto la doccia di notte, non rispettando le regole di silenzio. 

Aggredito dal vicino di casa perché ha fatto la doccia di notte: finiscono entrambi in ospedale

Due uomini di 40 e 63 anni, ex amici e vicini di casa, da tempo litigavano spesso. Il più giovane faceva diverse docce fuori orario e i rumori infastidivano il riposo dell’altro condomino, che vive al piano di sotto. Durante l’ultimo litigio è scoppiata una rissa ed è stato necessario il trasporto in ospedale. Una volta dimessi hanno entrambi denunciato l’altro, accusandosi reciprocamente di essere stati colpiti con un bastone. I due vivono in un condominio popolare di Casette, frazione di Legnago, in provincia di Verona. I fatti risalgono al 2018. L’inquilino del piano di sopra stava facendo la doccia di notte, mentre quello sotto dormiva. All’improvviso, il 40enne è rimasto al buio ed è sceso in cantina, convinto che fosse il 63enne a staccagli la corrente. In realtà tutto il condominio era al buio per un blackout. 

I due si sono incontrati in cantina e dopo una discussione è scoppiata la rissa, tanto che sono intervenuti i carabinieri. Entrambi sono stati portati all’ospedale Mater Salutis per accertamenti. Uno ha avuto una prognosi di tre giorni a causa di contusioni a braccia e testa, l’altro è stato tenuto in osservazione per problemi cardiaci. 

La causa civile 

La discussione è sfociata in una causa civile, intentata dal 40enne contro il vicino di casa. Come riferito dalla moglie del 63enne, convocata in aula per testimoniare in difesa del marito, inizialmente la convivenza tra le due famiglie era ottima, tanto che il 40enne era spesso a casa loro. Nessuno dei testimoni ascoltati, però, era presente nella cantina. Non potendo stabilire con certezza le responsabilità dei due uomini, il giudice di pace ha assolto l’imputato da ogni accusa. “È emersa con assoluta certezza la conflittualità di vicinato ma non certo la responsabilità dell’imputato per le lesioni attribuitegli nei confronti della parte offesa” ha spiegato.