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Alberto Genovese, giudici Sorveglianza Milano: "Deve restare in carcere"

Alberto Genovese deve restare in carcere: decisione dei giudici

I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno deciso che Alberto Genovese deve restare in carcere.

I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno deciso che Alberto Genovese deve restare in carcere, respingendo la richiesta della difesa di affidamento terapeutico.

Alberto Genovese, i giudici di Sorveglianza: “Resti in carcere”

Alberto Genovese, ex imprenditore condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale, deve restare in carcere. Questa è la decisione dei giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che ha respinto l’istanza della difesa di affidamento terapeutico. Alberto Genovese continuerà a scontare la sua pena in carcere. L’ex imprenditore era tornato in carcere dopo essere stato ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi dalla cocaina. Già a fine maggio scorso i giudici della Sorveglianza di Milano avevano deciso che doveva rimanere a Bollate almeno altri 5 mesi, perché, prima di decidere sull’istanza difensiva di affidamento terapeutico in una comunità, serviva una seria valutazione psichiatrica. L’istanza, però, è stata respinta.

Alberto Genovese, richiesta respinta: a dicembre la nuova udienza

I giudici hanno affidato all’equipe psichiatrica del carcere di Bollate il compito di effettuare le valutazioni per delineare un percorso di terapie per un’eventuale concessione dell’affidamento terapeutico, richiesto dagli avvocati Antonella Calcaterra, Salvatore Scuto e Davide Ferrari. Sulla base della relazione depositata, i giudici hanno deciso di rigettare la richiesta della difesa. Per Genovese a dicembre si aprirà una nuova udienza preliminare sul filone bis delle indagini, con al centro altre violenze con lo stesso schema su due ragazze. Procedimento in cui è imputato anche per intralcio alla giustizia e per detenzione di materiale pedopornografico.