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Amianto: cos'è, effetti sulla salute, dove si trova

Salute

Sebbene trent'anni fa una Legge lo abbia messo al bando, ancora oggi in Italia 4.400 persone ogni anno muoiono a causa dell'esposizione all'amianto

Di amianto si muore ancora. A distanza di più di trent’anni dalla Legge che lo ha messo al bando nel nostro Paese, l’esposizione a questo materiale ha ancora il potere di causare 4.400 morti ogni anno, oltre 100mila a livello globale. Ma perché l’amianto è così pericoloso?

L’amianto, cos’è e perché è dannoso

L’amianto (o asbesto) è un insieme di minerali fibrosi presenti in natura e appartenenti alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. Questi minerali vengono composti chimicamente in diversi modi, ma una cosa accomuna le varie tipologie: sono tutte cancerogene. Le principali forme di amianto sono il crisotilo (amianto bianco) e la crocidolite (amianto blu). L’esposizione all’amianto provoca il mesotelioma, il tumore del polmone, della laringe e dell’ovaio. Oltre a queste patologie, la stessa è responsabile di altre malattie, quali l’asbestosi (fibrosi dei polmoni), le placche, l’ispessimento e il versamento nella pleura. È stato inoltre dimostrato che la co-esposizione al fumo di tabacco e alle fibre di amianto aumenta sostanzialmente il rischio di cancro ai polmoni.

L’amianto, dove si trova?

Ancora oggi nel mondo si lavorano oltre due milioni di tonnellate di amianto. Russia, Cina e Brasile sono i maggiori produttori. Russia, Cina e India i maggiori consumatori. Caratterizzato da una straordinaria resistenza alla trazione, da una scarsa conduzione del calore e da una relativa resistenza agli attacchi chimici, l’amianto viene utilizzato per lo più nell’isolamento degli edifici e come composto in numerosi prodotti: tegole per tetti, linee di approvvigionamento idrico, coperte antincendio, frizioni, guarnizioni di freni, pastiglie per automobili ecc.