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Anagni, ragazza stuprata dallo zio 63enne: uomo condannato a 7 anni

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La 14enne veniva spesso affidata alla nonna ed è tra le mura domestiche che lo zio materno ha abusato di lei: uomo condannato a 7 anni di carcere.

Difficile stabilire fin dove possa spingersi la crudeltà e la bestialità umana: lo testimonia quanto accaduto ad Anagni, in provincia di Frosinone, dove nel 2016 una ragazza è stata stuprata dallo zio materno, ora condannato a 7 anni di carcere.

Anagni, ragazza stuprata dallo zio

Aveva solo 14 anni quando la giovane è stata stuprata dallo zio, proprio da quell’uomo che avrebbe dovuto proteggerla e donarle affetto sincero. Inizialmente l’uomo si era mostrato molto premuroso nei suoi confronti, ma presto le coccole e i regali si sono trasformati in palpeggiamenti, fino a costringerla a rapporti sessuali.

I fatti risalgono al 2016. Le violenze si sono consumate ad Anagni, città recentemente nota alle cronache per via delle 29 milioni di dosi di Astrazeneca scoperte. Soprattutto in estate, la ragazza trascorreva molto tempo a casa della nonna materna ed è tra le mura domestiche che si sono consumate le violenze.

Se l’adolescente doveva uscire per aiutare la nonna e sbrigare per lei alcune commissioni, lo zio 63enne era sempre disponibile per offrirle un passaggio, oltre a regalarle tanti doni e attenzioni. Apparentemente niente di strano: solo la dolcezza di uno zio. In seguito, tuttavia, quelle carezze si sono trasformate in palpeggiamenti. Quando il fratello della madre riusciva a restare solo con la giovane nipote ne approfittava per baciarla e paleggiarla nelle parti intimi. L’uomo si è poi spinto oltre, fino a consumare rapporti sessuali completi. Talvolta, le violenze avvenivano anche in un capannone dove si trovavano gli animali da pollaio. Probabilmente angosciata dalle pressioni dello zio, la 14enne ha tenuto a lungo per sé quel segreto. Alla fine è riuscita a sfogarsi, rivelando l’accaduto a una vicina di casa alla quale è molto legata.

Sconvolta dal racconto, la donna ha immediatamente avvisato la madre, che ha provveduto a denunciare il fratello. Dalle ricostruzioni emerse dalle indagini eseguite, le violenze sessuali sono cominciate nell’estate del 2016, continuando a essere perpetrate fino al novembre dello stesso anno quando la minorenne ha confessato quanto subito. L’uomo ha ricevuto una condanna a 7 anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto sei anni di carcere, ma le attenuanti generiche non sono state riconosciute dal giudice Francesco Mancini.