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L'angelo della morte: le superstizioni da tutto il mondo

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L'Angelo della Morte è una figura presente nelle maggiori religioni, con superstizioni a tratti inquietanti

Nelle diverse culture religiose, l’Angelo della Morte rappresenta una figura che porta le anime nel mondo ultraterreno. L’Angelo della Morte assume di volta in volta diversi nomi, in base alla religione cui fa riferimento. Nel Cristianesimo è l’Arcangelo Gabriele, nell’Islam è Asrael, nell’ebraismo è il Leviatano e così via. Nel mondo ci sono numerosi miti e leggende, ma soprattutto superstizioni, che riguardano l’Angelo della Morte.

Morte e superstizioni

1 – La regola del tre

Si dice che la morte colpisca non una, ma ben tre volte. E i personaggi celebri non sono immuni da tale regola. La superstizione racconta come il decesso si verifichi a gruppi di tre, soprattutto per le persone famose. Ad esempio, all’inizio del 2016 sono venuti a mancare tre musicisti famosi. Si tratta di Lemmy Kilimster dei Motorhead, di David Bowie e di Glenn Frey, chitarrista degli Eagles. Tutti e tre nel giro di pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

2 – Il colore proibito

Il rosso rappresenta il colore primario nella cultura cinese, ma non nel momento del trapasso. I cinesi evitano infatti il rosso durante i riti funebri. Credono infatti che se qualcuno indossa un indumento di colore rosso, il defunto potrebbe trasformarsi in un fantasma. Pertanto ai funerali è assolutamente proibito l’uso di capi di abbigliamento di colore rosso. Alla fine della cerimonia funebre, viene inoltre passato un filo rosso nelle maniglie delle case, allo scopo di allontanare il maligno.

3 – Tre in una partita

Questa credenza concerne il fumo e i fiammiferi. In una linea, la terza persona che accende una sigaretta rischia di morire. La superstizione ha origine non certa, ma forse risale alle guerre di fine Ottocento. Il primo soldato che accendere una sigaretta attirava l’attenzione del nemico. Il secondo permetteva di prendere la mira. Il terzo infine avrebbe ricevuto la pallottola fatale.

fiammifero

Altre credenze sull’Angelo della Morte

4 – Lo specchio velato

Nel periodo vittoriano vigeva la credenza che lo specchio riflettesse l’anima della persona specchiata. Quando qualcuno veniva a mancare, era uso coprire tutti gli specchi con un panno, per evitare allo spirito del defunto di rimanervi intrappolato. Gli specchi velati rappresentano dunque un momento di lutto e il distaccamento temporaneo delle preoccupazioni quotidiane.

5 – Attenti agli uccelli!

Diverse culture associano gli uccelli al mondo degli spiriti. In alcuni paesi si pensa che i passeri portino le anime nell’Aldilà, dunque ucciderne uno porta grande sfortuna. Gli apache, ad esempio, credevano che un gufo in sogno fosse sinonimo di morte immediata. A questo proposito, sembra che proprio un gufo avesse visitato la porta dell’imperatore romano Antonino Pio, dando preannuncio della sua dipartita. Altri ancora pensano che un uccello che vola in casa sia presagio di malasorte per un ospite. Il Corvo di Edgar Allan Poe sta peraltro a simboleggiare perfettamente l’identificazione della morte con l’uccello nero per eccellenza.

6 – La farfalla della morte

La grande falena tropicale è nota in Messico come “Mariposa de la muerte“. Si identifica questa piccola farfalla con la morte già fin dai tempi degli aztechi. Il solo avvistamento in casa di una falena significa presagio di morte imminente per chiunque sia ammalato.

farfalla della morte

Cimiteri e commensali

7 – Seppellimento dei defunti con il volto a est

Pressoché tutte le culture religiose considerano l’alba come sinonimo di nascita e rinnovamento. Il tramonto, al contrario, significa morte. Il numerosi cimiteri i corpi dei defunti vengono pertanto sepolti con il volto verso est. Per permettere allo spirito di fronteggiare l’alba e aspettare la rinascita eterna.

8 – Trattenere il fiato se si passa davanti a un cimitero

Una leggenda metropolitana dice che si deve trattenere il respiro quando si passa di fronte a un cimitero. Non farlo significa correre il rischio di respirare uno spirito maligno.

9 – Festa del 13

Consumare un pasto in gruppo è una abitudine planetaria. Ma occorre stare bene attenti al numero dei partecipanti. Se ci si trova in 13 a tavola, entro breve qualcuno potrebbe lasciarci le penne… Tale credenza prende origine dal mito cristiano dell’Ultima Cena.

Ultima cena