Svenuta durante la finale dell’esercizio libero ai Mondiali di Budapest 2022, la sincronetta Anita Alvarez ha rivelato che gli svenimenti sono assolutamente frequenti nel nuoto artistico e squarciato il velo su cosa significa allenarsi e competere in questa disciplina.
Anita Alvarez: “Sveniamo tutti i giorni”
Intervistata da El Pais, la giovane salvata dalla sua allenatrice ha infatti svelato che “spingiamo il nostro corpo al limite e a volte anche oltre“. Dall’esterno, ha continuato, le persone non se ne rendono conto perché viene data un’immagine di armonia e felicità. Ma in realtà gli allenamenti sono tremendamente impegnativi e, quando finiscono, “ci sentiamo come se stessimo morendo e non possiamo neanche muoverci“.
E ancora: “La gente non immagina quanto siano frequenti questi svenimenti. Ho attirato molta attenzione perché mi è successo in un Mondiale, ma in questo sport i nuotatori svengono ogni giorno. Questo non succede solo a me“. Quanto alla sua esperienza personale avvenuta a Budapest, ha confessato di non essersi resa conto di star raggiungendo il limite. Già in passato si è sentita come se stesse svenendo, ma questa volta “penso di essere stata molto connessa mentalmente, vivendo il momento intensamente e godendomi la mia performance. A volte non senti dolore finché non ti fermi“.
“Ti riposi e il giorno dopo torni in acqua”
Un racconto impressionante, anche per la leggerezza con cui viene fatto, che fa sembrare un semplice incidente la sua perdita dei sensi e la mancanza di respiro per un paio di minuti. Per questo Anita avrebbe voluto a tutti i costi partecipare alla finale a squadre: “Ho riposato molto, tutta la notte e tutto il giorno, il mio corpo si sente del tutto normale. Ti riposi e il giorno dopo torni in acqua“.