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Anonymous: sottratti documenti virtuali dalle istituzioni italiane ed europee

Anonymous

Il gruppo di hacker noto come Anonymous avrebbe sottratto e-mail e altro materiale informatico sensibile dai database di istituzioni italiane ed europee.

Sottratti, spariti nel nulla centinaia di file, email, ordinanze e dati sensibili, sottratte dai database istituzionali dell’Italia e d’Europa. A fare questo annuncio choc sono i membri della società Anonymous, un gruppo hacker noto alle cronache mondiali. Il gruppo è conosciuto, oltre che per le proprie imprese, per indossare la maschera di Guy Fawkes. Personaggio inglese che durante il XVII secolo tentò di far saltare il Parlamento Inglese in quella che era nota come la congiura delle polveri (1605). Luogo da lui ritenuto alcova della corruzione e dell’ingiustizia. Il personaggio storico, non è mai uscito dalla memoria degli inglesi. Recentemente si è prepotentemente imposto alla fantasia mondiale tramite il film “V per Vendetta” (2005) e al fumetto omonimo.

Anonymous e le mail rubate

Il recente colpo messo a segno dal noto gruppo di Hacker di Anonymous riguarda materiali e dati sensibili di alcuni Corpi dello Stato. Tra questi ci sono mail, ordinanze di servizio delle questure, buste paga e documenti riservati e comunicazioni delle forze armate. Ad essere colpite non solo le istituzioni europee, ma anche quelle italiane sono state fatte oggetto di attacchi. Il materiale sottratto è di varia natura e colpisce vari argomenti. Tra i documenti sottratti, risaltano all’occhio alcuni scambi di mail tra i funzionari di palazzo Chigi e Polizia di Stato: l’oggetto dell mail sarebbe la visita del premier Gentiloni prevista mercoledì a Bologna. Dati sensibili sul fronte della sicurezza.

Un caso simile

Episodi simili si sono verificati nel corso dell’anno. Il principale è stato a Giugno 2017, quando i membri italiani del gruppo Anonymous hanno violato i protocolli difensivi del Ministero degli Esteri. In quella occasione vennero pubblicate email, documenti excel dei rimborsi spese e rendiconti di varia natura. I documenti denunciavano le spese pazze del ministero. L’episodio rivelò i conti della Farnesina dal 2012 al 2017. Tra i file pubblicati ve ne erano una serie che che riguardava le condizioni di sicurezza delle ambasciate italiane in vari paesi. I documenti erano completi anche con i nomi del personale che occupava le suddette strutture.

Un colpo durissimo che mise in luce l’inefficienza del sistema di cyber-defense del ministero, oltre che i pessimi investimenti che il ministero faceva dei finanziamenti pubblici. Al tempo si sfruttò la debolezza del sistema Joomla (un content management system per la realizzazione di siti internet, scritta in linguaggio PHP) per penetrare negli anfratti informatici del Ministero degli Esteri.