> > Hacker, sgominata banda con diverse sedi in Italia

Hacker, sgominata banda con diverse sedi in Italia

Hacker

Hacker, la Polizia di Bolzano ha sgominato una banda di truffatori informatici: sei gli arresti e undici le persone indagate. La base era formata da cittadini pachistani

Hacker, la Squadra Mobile di Bolzano ha portato a termine sei arresti per truffa informatica. Una banda di hacker è stata sgominata in Italia, grazie alla collaborazione tra la Squadra Mobile di Bolzano e la task Force Cybercrime della Polizia Criminale di Osnabrück. Il bilancio è di sei arresti e undici indagati. L’indagine, per truffe informatiche, ha portato alla scoperta di una banda composta prevalentemente da cittadini pachistani. La Polizia coordinava le indagini dal 2011, ma solo adesso è riuscita ad incastrare gli hacker. Alcuni di loro sono stati arrestati, altri risultano ancora solamente indagati. La banda di hacker agiva a livello internazionale, anche se aveva diverse sedi in Italia.

Hacker, la banda

Una banda di hacker è stata individuata e sgominata dalla Squadra Mobile della Questura di Bolzano, in collaborazione con la Task Force Cybercrime della Polizia Criminale di Osnabrück. La banda, composta per la maggiorparte da cittadini pachistani, operava a livello internazionale. L’attività della banda è iniziata presumibilmente nel 2011 ed è proseguita fino alle indagini delle Forze dell’Ordine. Dal 2011 al 2017 gli hacker si sono infiltrati in diversi sistemi informatici e centralini telefonici, da Alcatel a Siemens, in uso ad aziende private ed enti pubblici tedeschi. In questo modo, tramite una semplice deviazione di chiamata gli hacker sfruttavano le utenze telefoniche.

Alle ignare aziende telefoniche sono stati addebitati costi pari a 3,5 milioni di euro. Le indagini congiunte della Squadra Mobile della Questura di Bolzano in collaborazione con la Task Force Cybercrime della Polizia Criminale di Osnabrück, hanno portato all’arresto di sei persone. Altre undici risultano al momento indagate. Gli hacker sono accusati di truffa informatica. I cittadini pachistani, alla base dell’organizzazione, gestivano un traffico a livello internazionale, con diversi sedi anche in Italia, tra cui le città di Bolzano, Roma, Milano, Bergamo, Ancona Genova.

Hacker, la vicenda

Si è conclusa l’indagine della Squadra Mobile della Questura di Bolzano, in collaborazione con la Task Force Cybercrime della Polizia Criminale di Osnabrück che ha portato all’arresto di sei persone. Si tratta di hacker, alcuni dei quali cittadini pachistani, che entravano all’interno dei sistemi operativi e dei centralini di grandi aziende tedesche. Tra le aziende truffate, per una somma pari a 3,5 milioni di euro, ci sono anche i colossi Alcatel e Siemens. Entrando nei centralini telefonici gli hacker sfruttavano le utenze telefoniche, utilizzando il meccanismo della deviazione di chiamata.

Le indagini hanno rilevato che l’attività degli hacker è iniziata nel 2011 e si è conclusa nel 2017. Agivano tramite un trasferimento di chiamata preimpostato, deviando un grosso volume di traffico telefonico sulle utenze delle aziende. Già da aprile la Polizia aveva perquisito diverse abitazioni anche in Italia: alcune sedi degli hacker, infatti, erano a Bolzano, Genova, Milano, Roma e Ancona. La Polizia di Bolzano ha portato a termine sei arresti e indagato undici persone.