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Assenteismo al Comune di Napoli: indagati 2 sottufficiali Municipale

Napoli

Incredibile vicenda capitata a Napoli: indagine nel Comune partenopeo per assenteismo, coinvolti tra gli altri anche due sottufficiali della Municipale

Vicenda che ha dell’incredibile quella capitata a Napoli. Nel corso di un’indagine portata avanti dalla Procura con l’aiuto dei carabinieri sono stati coinvolti diverse personalità dell’amministrazione napoletana, tra cui anche degli impiegati della Municipalità e pure due sottufficiali della Polizia Municipale.

Napoli, indagine in Comune: i soggetti coinvolti

Non è la prima volta che si sente parlare di vicende che vede coinvolti i furbetti del lavoro, ovvero coloro che registrano la loro presenza nelle rispettive attività anche quando in realtà sono da tutt’altra parte. Ma quello che è successo a Napoli ha quasi dell’incredibile, in quanto nell’indagine effettuata dalla Procura e dai carabinieri i protagonisti sono anche dei personaggi del Comune.

Da questa indagine, infatti, si è arrivati infatti all’interdizione per due mesi dai pubblici uffici per un paio di impiegati della II Municipalità di Napoli. A questi due impiegati addetti alla corrispondenza è stata anche aggiunta l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni di ente pubblico territoriale.

Ma non solo: si è giunti anche all’avviso di conclusione indagini per altri sette dipendenti pubblici. Tra questi troviamo pure due sottufficiali della Polizia Municipale. Gli altri soggetti raggiunti da questo provvedimento sono un istruttore alla vigilanza dei Parchi, un assistente sociale, due amministrativi e un addetto alla corrispondenza del centro di assistenza sociale. Questi dipendenti sono stati accusati tra le altre cose anche di false attestazioni e certificazioni con modalità fraudolenta.

Indagine nel Comune di Napoli: i motivi

Il motivo di questa indagine e dei relativi provvedimenti? Assenteismo. Questi dipendenti, infatti, sono stati scoperti dai militari in luoghi diversi rispetto al loro posto di lavoro. Grazie ad alcune registrazioni, i “furbetti” sono stati beccati dal parrucchiere, chi in negozi a provare vestiti o scarpe, altri in farmacia o al supermercato. Alcuni addirittura sono stati filmati all’interno di un’enoteca a degustare vini e infine c’è anche chi è stato trovato seduto per strada accanto a dei furgoni per traslochi. Gli ufficiali delle indagini per raggiungere questi risultati hanno potuto usufruire di telecamere nascoste e di attività investigativa di pedinamento.

Questi dipendenti coinvolti nell’indagine svolgevano tutte queste attività proprio all’interno delle ore di servizio, che venivano dunque spese per effettuare mansioni private. Il tutto riuscendo a registrare la propria presenza al lavoro grazie all’utilizzo dei badge elettronici che venivano passati di mano in mano. In questo modo, i furbetti risultavano essere tranquillamente al loro posto di lavoro. Ma in realtà non era così, in quanto, come dimostrano le registrazioni erano da tutt’altra parte a svolgere attività prettamente personali.