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Autostrade per l'Italia sospende l'uso dei tutor

tutor autostrade

Rispettata la sentenza del 10 aprile: Autostrade per l'Italia ha copiato il brevetto alla base dei dispositivi. Previsti ritorni di autovelox.

Proprio a ridosso dell’inizio della stagione estiva, arriva una novità che riguarderà i moltissimi automobilisti che decideranno di mettersi in viaggio nei mesi di giugno, luglio e agosto 2018. La società Autostrade per l’Italia (Aspi) sta gradualmente spegnendo tutti i tutor, i dispositivi presenti su numerose strade italiane che servivano per registrare la velocità media delle macchine tra due punti di rilevazione, con la possibilità di comminare multe a chi infrangeva i limiti su questi tratti. La rimozione di questi impianti si deve a un contenzioso giudiziario tra Aspi e la società Craft di Greve in Chianti, che rivendicava la proprietà del brevetto originale: in data 10 aprile 2018 i giudici le avevano dato ragione, obbligando la compagnia che gestisce la rete autostradale a trovare un nuovo modo per controllare la velocità. Si studiano nel frattempo misure alternative, ma il timore è che il numero degli incidenti possa crescere.

Tutor rimossi dalle autostrade

È ancora presto per prevedere cosa possa accadere, e soprattutto per ipotizzare quadri drammatici, ma di certo la rimozione dei tutor dalle autostrade a maggio 2018, a poche settimane dall’inizio ufficiale della stagione estiva e quindi dell’incremento degli spostamenti su quattro ruote, fa discutere non poco.

Una decisione, o per meglio dire imposizione, a cui si è arrivati in seguito alla sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 10 aprile, che aveva dato ragione alla società toscana Craft, di Greve in Chianti, che si diceva proprietaria del brevetto poi usato da Autostrade per l’Italia per realizzare i dispositivi.

I dispositivi tutor prevedevano la presenza di moltissimi impianti sulle autostrade italiane che permettevano di rilevare la velocità media di una macchina tra due punti, una tecnologia che impediva agli automobilisti di percorrere quei tratti a velocità eccessive per evitare le multe.

Negli ultimi anni, i tutor avevano contribuito a un significativo calo di incidenti e di vittime della strada, motivo per cui si teme che il provvedimento di rimozione possa invertire il trend e far aumentare nuovamente il dato. In effetti, secondo i soli rilievi di Polizia Stradale e Carabinieri, nel quarto weekend di maggio 2018 si sono registrate 27 vittime sulle strade, il che rappresenta il record per l’anno in corso.

A tal proposito, Aspi aveva richiesto la sospensione del provvedimento cautelare e il permesso di mantenere attive le telecamere pagando un indennizzo giornaliero alla Craft, così da dare il tempo alla società che gestisce la rete autostradale di sviluppare una tecnologia simile. Eppure, il tentativo è stato respinto, perché i magistrati ritengono che non sia tra gli obblighi di Aspi, bensì delle forze di polizia, effettuare i controlli di velocità.

Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia hanno spiegato in una nota che nonostante la rimozione del sistema di controllo “continueremo ciascuna per gli obblighi specificamente loro imposti dalla legge, ad avere cura della sicurezza e della incolumità dei cittadini che viaggiano in autostrada”. Si prevede dunque il ritorno di autovelox e altri dispositivi di rilevazione della velocità, specie nelle tratte che erano interessate e salvaguardate dalla presenza dei tutor.