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Bambina immobilizzata e lasciata sola se prendeva meno di 10 a scuola: mamma ai domiciliari

Violenza

Una donna di 37 anni è finita agli arresti domiciliari con l'accusa di maltrattamenti sulla figlia di 15 anni, che torturava da quando aveva 10 anni.

Una donna di 37 anni è finita agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti sulla figlia di 15 anni, che torturava da quando aveva 10 anni con la scusa dei brutti voti. 

Bambina immobilizzata e lasciata sola se prendeva meno di 10 a scuola: mamma ai domiciliari

Una donna di 37 anni è finita agli arresti domiciliari perché maltrattava la figlia da diversi anni. La donna aveva iniziato a torturare la bambina cinque anni fa, quando la piccola aveva solo 10anni. Oggi, che di anni ne ha 15, la ragazza è riuscita a rivelare la sua condizione familiare alla sua professoressa di spagnolo. Come riportato da Il Messaggero, la ragazzina era sottoposta per 12 ore al giorno a studio e attività sportive, con un’organizzazione quasi militare. Se tornava a casa con un voto inferiore a 10, veniva punita con violenza. La Procura di Roma ha disposto gli arresti domiciliari alla madre, di origine cinese, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati. La professoressa di spagnolo si è resa conto del disagio della ragazzina quando l’adolescente si è addormentata in classe. A lei ha avuto il coraggio di raccontare quello che accadeva a casa. Dopo averla ascoltata, la professoressa ha chiamato il Telefono Azzurro, ha spiegato la situazione e li ha messi in contatto con la ragazza. 

Le torture per i voti della ragazzina

La ragazzina, per cinque lunghi anni, è stata costretta a vivere maltrattamenti e torture continue da parte della madre. La 15enne ha raccontato che la donna le immergeva la testa in una bacinella di acqua gelida e le legava le mani dietro la schiena con il nastro adesivo o lo spago. La lasciava immobilizzata e sola per ore, seduta su una sedia. Alcune volte è stata costretta a non dormire per due giorni consecutivi, per riflettere su quelle che la madre definiva “mancanze”. La ragazzina era molto diligente e studiosa. Per anni è stata costretta a seguire corsi di lingua straniera e obbligata a praticare diversi sport. Ha trascorso la prima fase della sua adolescenza subendo maltrattamenti continui. Da qualche tempo nella sua vita era entrato il compagno della madre, un avvocato, che però è rimasto completamente indifferente alle torture che la donna faceva subire alla figlia. I segni sul corpo della ragazza hanno confermato tutto. Quando si è confidata con la sua insegnante aveva diversi lividi sul corpo a causa delle percosse che la madre le aveva inferto con un righello. Era stata picchiata anche con un mestolo e una stampella.