> > Bimbo ingerisce batteria al litio: la corsa contro il tempo da Potenza a Napoli

Bimbo ingerisce batteria al litio: la corsa contro il tempo da Potenza a Napoli

image 937b8766 6928 460f b584 11b520df7e22

Ustioni interne: ecco cosa ha rischiato il bambino ingoiando una batteria al litio

Una corsa disperata contro il tempo, da Potenza a Napoli. I medici dell’elisoccorso e del “Santobono-Pausilipon” hanno salvato un bimbo di appena 11 mesi che aveva ingerito una pila a bottoni. Il litio contenuto nella batteria poteva essergli fatale.

Bimbo ingerisce una pila a bottoni: spettacolare salvataggio a Potenza

Un momento di distrazione, la curiosità che di solito vivacizza l’animo di un neonato, e la corsa in ospedale è sempre una minaccia dietro l’angolo. È accaduto a Potenza quello che sembrava un incidente domestico come tanti. Invece la prodezza dei genitori di un bimbo di 11 mesi è stata determinante per il salvargli la vita in extremis.

Il piccolo aveva ingerito una batteria a bottone di tipo “disk battery” da orologio. Quando mamma e papà hanno intuito la gravità dell’episodio, e le conseguenze estreme per la sua vita, si è mossa una macchina dei soccorsi imponente e provvidenziale.

Il salvataggio del bimbo che ingoia la batteria

Il centro specializzato più vicino distava ben 170 chilometri; tale è la distanza che separa Potenza dall’Ospedale pediatrico “Santobono-Pausilipon” di Napoli. Bisognava fare in fretta, così si è levato in volo una eliambulanza che, dopo poco ha affidato il bimbo all’equipe di esperti sotto la supervisione del dottor Giovanni Gaglione direttore della Unità operativa complessa di Chirurgia Pediatrica.

La corsa contro il tempo doveva fare i conti con gli interventi delicati dei medici. Estrarre quella apparentemente innocua batteria dal corpicino del bimbo non è stato facile. Ci sono volute opre per rimuovere il corpo estraneo per via endoscopica. L’intruso era incastrato nell’esofago. Ma alla fine ha vinto il lavoro di squadra.

Cosa si rischia ingoiando una batteria al litio

“Sapevamo di stare facendo una corsa contro il tempo ed è stato un lavoro di squadra”. Così, il dottor Gaglione tira un sospiro di sollievo, consapevole che l’intervento avrebbe potuto avere ben altro epilogo.

Ingerire una disk battery può provocare danni seri anche nel giro di poche ore. In sei ore si può verificare anche la perforazione dell’esofago. Il rischio principale – racconta l’esperto – a parte il rilascio di sostanze dannose e tossiche, soprattutto per le batterie al litio, è che si generi una corrente elettrica tra la batteria e i fluidi dei tessuti.

Questo rilascio di corrente provoca gravi ustioni interne che, se non c’è un rapido intervento medico, può portare a danni permanenti o, nei casi più gravi, addirittura alla morte per emorragie interne. Come nei casi di ustioni, inoltre, i tessuti continuano a danneggiarsi anche per diversi giorni dopo la rimozione del corpo estraneo. È per questo che ancora non possiamo sciogliere la prognosi”.