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Bitonci: in manovra primo taglio delle accise sulla benzina

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Il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci annuncia che la Lega inserirà nella prossima manovra il taglio sulle accise anacronistiche.

La Lega si prepara a presentare le sue proposte da inserire in manovra. Massimo Bitonci annuncia il taglio delle accise. Sulla benzina, infatti, pesano ormai tasse anacronistiche. Si ipotizza inoltre anche una riduzione delle aliquote Irpef in attesa della flat tax. Infine diminuzione dell’Ires e per il regime dei minimi, ampliamento della platea.

Bitonci: primo taglio sulle accise

“Ci sarà un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo” assicura il Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci. L’esponente della Lega anticipa infatti alcune misure che saranno presentate all’interno della manovra finanziaria al vaglio del governo. In una intervista a Il Messaggero, Bitonci rivela quindi che la prima “proposta” di questo pacchetto fiscale verrà presentata martedì 11 settembre, e all’interno ci sarà la richiesta del taglio delle accise. “È un tema che sta molto a cuore a Matteo Salvini” sottolinea il sottosegretario, non chiarendo però quali voci “anacronistiche” verranno eliminate.

Sulla benzina, infatti, pesano accise che risalgono addirittura al 1935, quando sono state introdotte per finanziare la guerra in Abissinia. Poi ci sono quelle per la crisi di Suez (1956) e per finanziare la ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963). Ma anche quelle per l’alluvione di Firenze (1966) e in Liguria e Toscana (2011). Inoltre, quando si fa il pieno alla pompa, al costo del carburante bisogna aggiungere le accise introdotte dopo i terremoti del Belice (1968), in Friuli (1976), Irpinia (1980) e Emilia Romagna (2012).

Gli italiani inoltre continuano a finanziare con la benzina anche le missioni in Libano (1983) e Bosnia (1996), il contratto del 2004 degli autoferrotranvieri e l’acquisto nel 2005 dei bus ecologici. Infine, nel 2011 sono state inserite delle accise per il finanziamento della cultura e per l’emergenza immigrazione mentre l’ultimo aumento è arrivato, sempre lo stesso anno, con il decreto Salva Italia. In base ai calcoli, le accise valgono almeno 20 centesi al litro. Bitonci però non si sbilancia sugli imminenti tagli spiegando che la Lega e il ministro dell’Economia sta ancora “facendo i conteggi” ma assicura che quelli in manovra saranno “un primo segnale”.

Le altre misure in manovra

In totale il governo giallo-verde dovrebbe presentare misure per 10 miliardi di euro. “La quota parte della Lega è di 5 miliardi, altri cinque sono per le misure del MoVimento 5 Stelle“, chiarisce Massimo Bitonci. La flat tax invece non sarà introdotta prima del 2020-2021. Per il momento il Carroccio pare che si accontenterà di proporre una “riduzione della prima aliquota Irpef dal 23 per cento al 22 per cento”. Ed anche in futuro la tassa sul reddito non sarà poi così “piatta”, perché già si parla di una flat tax “progressiva con più aliquote”.

Al vaglio anche una “riduzione dell’Ires dal 24 per cento al 15 per cento per gli utili che vengono reinvestiti per l’acquisto di attrezzature e beni per lo sviluppo dell’attività”. Bitonci sottolinea inoltre che l’obiettivo è estendere questa misura “anche alle assunzioni“.

Infine, novità anche sul fronte del regime dei minimi, con una flat tax “al 15 per cento fino a 65 mila euro”. Poi, conclude Bitonci, “ci sarà un’aliquota incrementale del 5 per cento. Fino a 100 mila, si pagherà, cioè, solo sulla parte che supera i 65 mila euro”.