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Botta e risposta con Regal

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Il dj e producer madrileno Regal si è distinto  come uno dei talenti più fulgidi nel panorama della musica techno degli ultimi anni. Riconosciuto per la sua straordinaria abilità nel "navigare" tra i sotto-generi dell'elettronica, Regal intreccia con maestria paesaggi sonori intricati, fonde co...

Il dj e producer madrileno Regal si è distinto come uno dei talenti più fulgidi nel panorama della musica techno degli ultimi anni.
Riconosciuto per la sua straordinaria abilità nel “navigare” tra i sotto-generi dell’elettronica, Regal intreccia con maestria paesaggi sonori intricati, fonde con perizia ritmi potenti e incalzanti con melodie che catturano l’anima.
Dalle famigerate sale del Berghain di Berlino, fino al cuore pulsante del Fabrik di Madrid, Regal ha impreziosito con la sua presenza club e festival leggendari, conquistando il pubblico in eventi come Awakenings e Tomorrowland. Fin dal 2012, ha rilasciato successi su rinomate etichette come BPitch, Figure ed Exhale, collaborando con figure di spicco come Len Faki e Amelie Lens, mentre le sue tracce sono state remixate da leggende del settore come Radio Slave, Thomas P. Heckmann e Slam.
La sua etichetta Involve Records si è affermata come una referenza per le sonorità acid, vantando un roster di talenti formidabili tra cui spiccano Boston 168, FJAAK e Alignment. L’ultima uscita? Un doppio remix di “Asì me gusta a mi”, iconico classico degli anni della Ruta del Bakalao Made in Valencia.
Con una carriera arricchita da 23 EP e una serie di singoli, Regal sta sviluppando nuovi concetti, preparando a una serie di uscite discografiche pensate per ampliare i confini creativi della techno.

Ciao Regal, benvenuto su notizie.it

Quando hai deciso di intraprendere l’entusiasmante carriera di DJ e immergerti nel mondo della musica elettronica?
La scoperta della musica elettronica è avvenuta quando avevo circa 13 anni. Sono sempre stato un grande amante della musica in generale, ma quando ho scoperto la musica elettronica, ho capito di aver trovato qualcosa di diverso. Qualcosa che, anche senza un cantante o un messaggio ovvio, è in grado di trasmettermi emozioni molto forti. Diventare DJ non è stata una decisione, ma piuttosto un processo naturale: all’epoca, mi divertivo a registrare le mie playlist su cassette, inserendo a volte degli intermezzi vocali tra una traccia e l’altra, come se fosse un programma radiofonico. Col tempo, ho scoperto il famoso software Virtual DJ e da lì, più per divertimento che per altro, ho iniziato ad approfondire il mondo del DJing fino a quando quel passatempo è diventato il mio lavoro.

Qual è stato il momento in cui hai realizzato di “avercela fatta”?
Onestamente, non credo ci sia stato un momento preciso. Fortunatamente, le mie produzioni hanno sempre ottenuto un certo successo – alcune più di altre – portandomi nel tempo ad esibirmi in luoghi molto importanti per un DJ, sia festival che club. Parlare di successo in generale mi sembra un po’ complesso… Diciamo che fare del mio hobby il mio lavoro per ben 12 anni, diventando il mio stile di vita, è un grande successo personale.

Quali sono i tuoi artisti preferiti, che sono stati per te fonte d’ispirazione?
Le mie ispirazioni sono state diverse e sono cambiate parecchio negli ultimi 12 anni, da quando ho pubblicato il mio primo disco. Inizialmente, mi sono sentito ispirato da grandi artisti come Richie Hawtin, Emmanuel Top, Sven Väth… Oggi mi sento ispirato più dalle produzioni di artisti come Moderat, Bicep e anche da artisti di generi completamente diversi come Bad Bunny, Kanye West. Sono proprio questi ultimi che mi spingono a continuare a produrre, al fine di aprire nuove prospettive.

E per quanto riguarda i club e i festival, quali sono i tuoi preferiti?
Per quanto riguarda i club, il mio preferito in assoluto è il Mondo Disko, a mio modo di vedere il miglior club di Madrid, con una storia senza eguali. In quel club sono stato resident per 4 anni, imparando molto a livello tecnico, musicale e psicologico con il dancefloor e la gente in pista. Ho un rapporto molto speciale con quel club, ed è uno dei pochi club al mondo dove mi sento completamente libero di suonare quello che voglio, sapendo che la gente è aperta a ogni tipo di sorpresa a livello musicale. Il 2 dicembre suonerò la mia seconda serata ‘all night long’, in cui sono l’unico artista nella lineup. A febbraio, quando feci questo tipo di serata per la prima volta, si registrò il tutto esaurito: quindi sono curioso di tornare a suonare per il pubblico di Madrid, la mia città natale.

Come definiresti la musica che suoni e produci?
Il mio sound può essere veloce o lento, ma deve sempre avere un qualcosa di melodico, magari con un tocco un po’ Trance/Progressive. Spesso nei miei set inserisco anche molta Acid, un altro sound che mi piace tanto e che è molto caratteristico nelle mie tracce. Ultimamente sto lavorando molto anche con i vocals, mi diverto tantissimo a giocare con le voci. Quando posso, invito cantanti in studio, ma spesso prendo dei cosiddetti sample da film, tracce varie, eccetera.

Qual è il momento che ricordi con più piacere nella tua vita da DJ?
Ci sono stati diversi momenti, ma se proprio devo sceglierne uno, direi il mio ultimo “all night long” al Mondo Disko a Madrid di cui parlavo prima. Sono venuti tanti amici e tutta la mia famiglia, una cosa unica più che rara. L’ultima traccia l’ho suonata con i miei genitori ultra-settantenni in console con me: abbiamo ballato tutti insieme ed è stato un momento davvero bello ed emozionante!

E qual è stato invece il momento peggiore?
Purtroppo, queste situazioni sono quelle che capitano più di sovente: location che non hanno il rider tecnico richiesto, o hanno dei monitor degli anni Ottanta ormai distrutti. O ancora trovare un pubblico che non ha la più pallida idea di cosa stia ascoltando e, di conseguenza, ti confronti con un dancefloor “piatto” che non interagisce con il DJ set.

Quando non sei impegnato a suonare, come trascorri il tuo tempo libero?
Mi piace molto cucinare. Lo faccio ogni giorno per sopravvivere e per non mangiare solo pizze surgelate, ma mi piace anche organizzare cene con amici o in famiglia e creare un menù ad hoc, con cose che non si mangiano tutti i giorni e cucinare per loro. Inoltre, vado in palestra quasi tutte le mattine a fare boxe, uno sport che mi piace molto e che mi consente di staccare e non pensare a nient’altro. È una sorta di meditazione che mi permette di ricaricare le batterie.

Infine, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Attualmente, in parallelo alle numerose date degli ultimi mesi, ho lavorato e sto ancora lavorando su molta musica nuova. Il mio ultimo grande progetto è stato il mio album nel 2021, mentre negli ultimi due anni, oltre a parecchi remix, ho rilasciato solo due tracce originali. Sto pianificando di finire un buon numero di tracce verso gennaio 2024, quindi presto ci saranno nuove uscite mie e collaborazioni – per il momento ancora segrete – insieme ad artisti, sia della scena techno sia di generi musicali totalmente diversi. Inoltre, l’anno inizierà con due remix per due leggende della techno. Quindi, tenete gli occhi aperti per l’anno nuovo!