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Bruxelles, Draghi su crisi alimentare e guerra in Ucraina: “È Putin a non volere la pace”

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Durante la riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il premier Mario Draghi ha affrontato il tema della guerra in Ucraina e della crisi alimentare.

In occasione della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il premier Mario Draghi ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina e sulla crisi alimentare causata dal conflitto voluto dalla Russia.

Guerra in Ucraina, Draghi: “Deve essere chiaro che è Putin a non volere la pace”

Nel pomeriggio di lunedì 30 maggio, il presidente Mario Draghi è intervenuto durante la riunione straordinaria del Consiglio europeo che si è tenuto a Bruxelles.

In questa circostanza, il premier italiano ha dichiarato: “È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace”.

Draghi, poi, ha continuato il suo intervento, affermando: “Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin”.

A proposito della pace, invece, ha sottolineato: “Deve essere l’Ucraina a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile. Offrire all’Ucraina lo status di Paese candidato può essere un gesto simbolico importante, un messaggio di sostegno nel mezzo della guerra”.

Intervento a Bruxelles: “Mantenere unità sulle sanzioni”

Nel corso della riunione straordinaria del Consiglio europeo organizzata a Bruxelles, poi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha anche espresso alcune considerazioni rispetto al sesto pacchetto di sanzioni da approvare contro la Russia.

Nello specifico, il premier ha ribadito: “Dobbiamo mantenere unità sulle sanzioni. L’Italia è d’accordo sul pacchetto, purché non ci siano squilibri tra gli Stati membri – e ha aggiunto –. Non possiamo immaginare che dopo il conflitto la nostra politica energetica tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo”.

Draghi a Bruxelles sulla crisi alimentare: “Onu può essere fondamentare, dobbiamo vincere la battaglia sulla sicurezza alimentare”

Il premier Draghi, poi, ha affrontato anche il tema della crisi alimentare, asserendo: “L’Onu può giocare un ruolo importante per risolvere la crisi alimentare, ma abbiamo il dovere di chiederci come possiamo aiutare. Dobbiamo accelerare – se non lo facciamo rischiamo di arrivare tardi. Dobbiamo vincere la battaglia sulla sicurezza alimentare. È anche un modo per mostrare ai Paesi più poveri, ad esempio in Africa, che siamo dalla loro parte”.