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Calcio, scomparso l'ex presidente della Federcalcio Tavecchio: aveva 79 anni

Scomparso Tavecchio

Fu ai vertici della FIGC per tre anni, dal 2014 al 2017. Carlo Tavecchio è scomparso a 79 anni. Il 30 gennaio i funerali.

Perdita di rilievo nel mondo del calcio. Carlo Tavecchio è scomparso all’età di 79 anni. L’ex dirigente sportivo rimase ai vertici della FIGC per tre anni, dal 2014 al 2017, anno nel quale si dimise dopo che la nazionale italiana aveva mancato i mondiali del 2018 che si sono disputati in Russia. Così l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) su Twitter: “L’Associazione Italiana Calciatori partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Carlo Tavecchio, uomo di sport che ha dedicato la sua vita all’impegno nelle istituzioni calcistiche”.

Scomparso Tavecchio: chi era

Classe 1945, Carlo Tavecchio è nato a Ponte Lambro, comune della provincia di Como del quale era stato sindaco per diversi anni. La sua carriera nel mondo del calcio è stata lunga ed importante e legata in buona parte al mondo dilettantistico. Oltre ad aver ricoperto in passato il ruolo di presidente della Federcalcio, Tavecchio è stato anche ai vertici della Lega Nazionale Dilettanti per oltre un decennio, dal 1999 al 2014. Ha fatto parte della commissione UEFA per il calcio dilettantistico e giovanile, mentre dal 2021 era presidente del Comitato Regionale Lombardia.

Il cordoglio del mondo del calcio

Nel frattempo è stato immediato il cordoglio da parte delle principali personalità del mondo del calcio. Tra questi si segnala il presidente della FIGC Gravina che ha dichiarato: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa di un vero appassionato di calcio come Carlo Tavecchio. Ci lascia un amico dalle grandi qualità umane, molto impegnato nel sociale, e un dirigente preparato, che ha saputo dare voce e dignità alle società dilettantistiche e che non ha mai rinunciato a innovare”.

Così invece il presidente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC, Franco Carraro: “Carlo Tavecchio era un mio amico e un grande dirigente. Amava visceralmente il calcio, soprattutto quello dei dilettanti, a tal punto da non voler mancare all’assemblea del Comitato Regionale Lombardia che presiedeva, nonostante le sue condizioni fisiche non fossero delle migliori. Se si darà seguito alla sua competenza e passione, il calcio avrà un grande futuro”.