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Canada, chef mette in vendita kit per suicidi: 8 italiani lo acquistano

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Anomalo e inquietante 'kit per suicidi' messo in vendita da uno chef canadese.

Tanto anomalo quanto inquietante articolo messo in vendita online da uno chef canadese: un kit per suicidi. Ancor più inquietante il fatto che ben otto italiani l’avrebbero acquistato, e in queste ore si sta già indagando per una morte sospetta che potrebbe essere collegata proprio al kit in questione.

Il kit, composto da una maschera viso al nitrato di sodio, ha già ‘ucciso’ quattro persone nel Regno Unito

Una volta scattato l’allarme, l’interpol canadese s’è subito messa sulle tracce dello chef, o presunto tale, che sarebbe l’ideatore di questo kit, composto da una sorta di maschera facciale a base di nitrito di sodio. L’oggetto, applicato come fosse un trattamento di bellezza, risulterebbe poi letale.

Le indagini hanno portato all’identificazione di un certo Kenneth Law, 57enne residente in Ontario, che ha confessato di aver venduto a “centinaia di inglesi” il kit, spedendo poi il materiale da un ufficio postale di Toronto. L’uomo ha affermato agli inquirenti che starebbe “compiendo l’opera di Dio.

Nel Regno Unito sarebbero già quattro le vittime accertate di questo kit per suicidi, ma secondo quanto riferito da Cbc sarebbero molti di più i kit messi in commercio da Law e spediti poi in tutto il mondo. Il canadese è stato ora accusato di istigazione al suicidio.

Attraverso un comunicato stampa la polizia regionale di Peel ha affermato: “Si ritiene che il sospetto abbia distribuito e commercializzato la sostanza online per prendere di mira individui a rischio di autolesionismo“.

Una morte sospetta in Italia

Sono stati individuati otto cittadini italiani, da nove indirizzi, che avrebbero acquistato il macabro kit. L’allerta ha messo in moto la divisione italiana dell’Interpol, che ha trasmesso i recapiti a carabinieri e polizia locale, che hanno poi fatto scattare i controlli presso le residenze individuate.

Nel corso delle verifiche è stato rinvenuto il corpo senza vita di un’insegnante 63enne di Borgo Valsugana (Trento), originaria dell’Aquila. La donna è stata trovata morta nella sua abitazione e ora s’indaga per stabilire se il decesso sia riconducibile al kit.

La donna aveva lasciato un biglietto per i famigliari: “Mi dispiace, sono troppo malata, troppo dolore“.