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Caso Anna Frank, le frasi sconvolgenti di Lotito: 'Andiamo a fare 'sta sceneggiata'

Caso Anna Frank

Sconvolgenti e ipocrite le parole del presidente della Lazio Lotito prima di portare il proprio omaggio floreale in sinagoga sul Caso Anna Frank.

Non si sono ancora esaurite le polemiche nate dal Caso Anna Frank. Non sono bastate né le scuse delle S.S. Lazio e del suo presidente, né il DASPO disposto per 15 tifosi responsabili. Ancor meno utili a calmare le acque l’atto proposto dalla FGIC di dare lettura del diario della giovane ebrea a inizio di ogni partita. S’è con questa vicenda toccato un nervo scoperto per l’intera società italiana: tocca infatti il tema caldo dell’antisemitismo. Più precisamente si parla di anti-ebraismo.

Non è la prima volta che dei tifosi si macchiano di simili infamie.

Caso Anna Frank

Il caso Anna Frank è scoppiato durante il derby Roma-Lazio. Una partita come al solito infuocata che vede contrapposte tifoserie da sempre rivali. Quando ecco che spunta dagli spalti della Lazio qualcosa che non sembra possibile al giorno d’oggi. Una serie di figurine hanno imbrattato gli spalti della Curva Sud dello stadio: figurine che ritraevano la giovane Anna Frank con indosso una maglia della A.S. Roma. A rincarar la dose, la presenza di striscioni con slogan e insulti come “Romanista Ebreo“.

Chiari insulti razzisti e anti-ebraici che hanno lasciato basiti sia i dirigenti della FGIC, quanto gli esponenti del mondo politico italiano ed europeo. Sconvolgente senza ombra di dubbio la questione, recepita in maniera preoccupante dalla Comunità Ebraica di Roma, che fa sapere di volere una chiara azione contro i responsabili. La presidentessa della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello ha espresso la volontà di cacciare via dagli stadi quanti si macchiano di razzismo. Condanna unanime di questo atto è giunta anche dal Ministro dello Sport, Luca Lotti. Un atto gravissimo e ingiustificabile, che nulla ha a che vedere con lo sport, momento di unione e non di divisione o derisione.

Nel frattempo la FGIC ha avviato una indagine per individuare i responsabili del vile gesto, i quali sarebbero 15 persone, tutti tifosi della Lazio. Tra di loro anche alcuni minorenni e un padre di famiglia. Per loro è stato disposto il DASPO (acronimo che sta per “Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive”) per 8 anni. Una condanna pesante ma giusta.

Le parole di Lotito

Ma in questa vicenda quel è la posizione della S.S. Lazio e del suo Presidente, Claudio Lotito?

I giocatori e i vertici della società si sono detti costernati per i fatti accaduti allo Stadio Olimpico, condannando l’episodio di becero razzismo. In più, i giocatori si sono detti amareggiati per un simile atteggiamento da parte dei tifosi, che di sportivo non ha nulla.

Il presidente Lotito, accompagnato nella giornata di ieri da alcuni giocatori (Anderson e Wallace) e dirigenti, si è presentato al Tempio Maggiore di Roma. Ad accoglierlo in silenzio c’era la Comunità Ebraica che con gelo ha guardato al suo gesto di pacificazione e scuse per il comportamento dei tifosi. All’omaggio floreale non hanno partecipato i capi della Comunità.

La cosa sembrava finita là, se non fosse stato per alcune parole di Lotito venute alla luce solo oggi. Pare infatti che il presidente della Lazio si sia lamentato a telefono definendo l’atto una “sceneggiata” e asserendo quanto poco valgano le persone di questa comunità. Parole di disprezzo per la mancanza anche delle autorità rabbiniche alla posa della corona di fiori.

Le parole sarebbero state dette in una telefonata privata in aereo e registrate da qualcuno dei passeggeri. Lotito avrebbe smentito la notizia, ma l’audio registrato lo inchioda. Per tutta risposta, l’omaggio deposto sulla lapide che commemora i deportati romani nei campi di concentramento, è finita nel Tevere.