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Charlie Gard: "Stanno per staccargli la spina", si dispera la mamma

Charlie Gard

Il grido di dolore della mamma del piccolo Charlie Gard è senza fine: è una corsa contro il tempo per tentare di salvare il bimbo dalla morte

«Stanno per staccargli la spina». È questo il grido di dolore senza fine della mamma del piccolo Charlie Gard. La sua richiesta di aiuto arriva in Italia tramite Piero Santantonio, presidente dell’associazione Mitocon, che si occupa di malattie mitocondriali come quella che ha colpito il piccolo paziente inglese. L’uomo è in costante contatto con la famiglia Gard, mentre dall’Italia rimbalza oltre Manica l’appello alle autorità britanniche: «Fermatevi! Il protocollo scientifico di trattamento sperimentale è pronto».

Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tra i medici e i ricercatori dell’equipe internazionale. Tra poche ore dovrebbe quindi essere resa nota una posizione ufficiale rispetto alle possibilità terapeutiche per il piccolo Charlie. Gli scienziati sono al lavoro per studiare le sindromi da deplezione del Dna mitocondriale. Nello specifico si stanno occupando di quelle indotte dalla mutazione RRM2B, che ha colpito il piccolo Charlie. La terapia nucleosidica ha già dato elementi di efficacia in un numero significativo di casi. In base a queste nuove valutazioni, l’equipe di lavoro è dunque giunta alla conclusione che la terapia nucleosidica possa essere efficace nel caso del piccolo Charlie.

Charlie Gard: la nuova terapia che potrebbe salvargli la vita

Tale notizia potrebbe davvero cambiare il quadro giuridico e medico per il piccolo Charlie Gard. Stando al costituzionalista ed ex ministro della Sanità Renato Balduzzi, il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato Charlie, non è obbligato bensì autorizzato a staccare la spina. Se quindi intervengono novità scientifiche, come appunto il protocollo sperimentale, allora dovrebbe decidere di utilizzare quell’opportunità di cura oppure potrebbe chiedere il parere dei giudici per decidere cosa fare di fronte a questa novità. Il parere è stato offerto da Balduzzi all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si era offerto di accogliere il bimbo.

Nel frattempo la vicenda di Charlie entrerà anche nel G20 che si aprirà domani ad Amburgo. Secondo i media inglesi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump farà pressioni sulla premier britannica Theresa May. Lei chiedere di concedere il via libera al trasferimento del neonato in un ospedale negli USA. La Casa Bianca ha infatti chiesto un incontro bilaterale, dove Trump proverà a convincere il primo ministro a intervenire. Theresa May, dal canto suo, ha fatto però già capire di non voler interferire con le decisioni dei medici e dei tribunali inglesi che hanno deciso di staccare la spina al bimbo.