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Che lingua si parla in Brasile

lingua parlata in Brasile

Vediamo come si è diffuso l'uso del portoghese in Brasile e come si differenzia dall'uso che se ne fa in Portogallo.

Sapere perché la lingua parlata in Brasile è il portoghese è un’importante elemento per conoscere la cultura brasiliana. Il portoghese, infatti, è uno degli elementi più forti dell’unità nazionale del Brasile. Il portoghese è parlato da quasi il 100 % della popolazione. Le uniche eccezioni sono alcuni membri di gruppi amerindi e immigrati, soprattutto dal Giappone e Corea del Sud, che non hanno ancora imparato il portoghese. Le principali famiglie di lingue indiane sono Tupí, Arawak, Carib e GE. Il portoghese è la lingua parlata in Brasile e differisce da quello parlato in Portogallo perché ha subito numerose influenze durante la sua storia. Un’influenza importante l’hanno avuta le lingue africane e quelle indigene. Vediamo alcuni cenni di storia del portoghese parlato in Brasile.

Il portoghese del Brasile

I coloni portoghesi che iniziarono la colonizzazione del Brasile nel XIV secolo diffusero la lingua portoghese nel Paese. Per favorire la sua diffusione i governi dello Stato portoghese e dello Stato brasiliano emisero alcune circolari e provvedimenti legislativi nel corso della dominazione. Il primo provvedimento di politica linguistica fu adottato dal Marchese di Pombal nel 1758, in cui obbligo all’uso del portoghese nella colonia e proibì l’insegnamento delle lingue indigene. Anche le lingue straniere di immigrati in Brasile furono oggetto di discriminazione e vietate dal governo per favorire la diffusione dell’unica e principale lingua parlata in Brasile. La politica statale non fu l’unica imposizione che permise la diffusione del portoghese. L’uso della lingua aveva un valore pratico per molti coloni perché permetteva di distinguersi dalla popolazione maggioritaria che era composta da gruppi etnici non europei. Per gli schiavi neri e per gli indigeni l’uso del portoghese non fu solo imposto ma divenne una necessità per potersi relazionare con chi stava sui gradini più alti della società e con chi stava al potere.

Un altro caso di repressione linguistica che favorì l’imposizione coatta del portoghese all’interno dello Stato brasiliano fu durante il governo di Vargas negli anni ’40 del Novecento. Vargas represse i brasiliani che parlavano tedesco e italiano, lingue molto parlate all’inizio del Novecento, a causa dei tanti immigrati dall’Europa. Su una popolazione di 50 milioni di persone la popolazione che parlava italiano o tedesco raggiungeva circa un milione di persone. Fu introdotto una sorta di reato idiomatico che portò all’arresto di numerose persone che parlavano lingue diverse dal portoghese. Con la nazionalizzazione dell’insegnamento scolastico fu introdotto l’obbligo di studio del portoghese come unica lingua ufficiale del Brasile.

Questo periodo di repressione finì presto e nel 1988 con la nuova Costituzione fu affermato il portoghese come lingua ufficiale ma furono riconosciuti importanti diritti ai popoli indigeni di poter insegnare ed apprendere le proprie lingue anche nelle scuole. Le altre lingue di immigrati non furono invece tutelate dallo Stato brasiliano che rimase dell’idea di privilegiare il portoghese come lingua ufficiale del Brasile.

Le differenze col portoghese parlato in Portogallo

Vi è una differenza tra il portoghese parlato in Brasile e quello parlato in Portogallo come tra l’inglese parlato negli Stati Uniti e quello parlato nel Regno Unito. Il portoghese, come principale lingua parlata in Brasile, non ha dialetti, ma solo variazioni regionali dell’accento, un diverso uso del vocabolario, e l’uso di sostantivi, pronomi personali, e coniugazioni verbali differenti. Il portoghese brasiliano è molto influenzato dalle lingue indigene che vengono ancora parlate in alcune zone del Brasile. Ad esempio, per indicare il frutto in portoghese si usa il termine ananas mentre in Brasile diventa abacaxi, una chiara derivazione amerindia. Un’altra importante influenza che ha subito il portoghese brasiliano è quella delle lingue africane parlate dagli schiavi portati dall’Africa. Anche molti termini inglesi sono entrati nel vocabolario brasiliano, a causa delle influenze degli Stati Uniti sul Paese. E’ in molti termini tecnici che si nota questa influenza. Ad esempio molti termini legati alla tecnologia come mouse, software e site sono mantenuti in questa forma dal portoghese brasiliano mentre in Portogallo esistono delle varianti tradotte. Altre differenze importanti si notano nell’uso dei verbi. Ad esempio, il portoghese nell’uso del presente progressivo adotta l’infinito mentre il brasiliano è solito usare il gerundio.

La lingua scritta, che è uniforme in tutto il Brasile, segue le norme nazionali di ortografia e di accentazione che sono riviste di volta in volta per la semplificazione; sono leggermente diverse dalle regole seguite in Portogallo. Lo scritto portoghese brasiliano si distingue nettamente dalla lingua parlata e viene utilizzato correttamente solo da una piccola minoranza istruita della popolazione. Le regole della grammatica sono complesse e permettono una maggiore flessibilità rispetto all’inglese o allo spagnolo.

L’inglese è spesso studiato a scuola e sempre più in corsi privati. Ha sostituito il francese come seconda lingua principale tra le persone istruite. Visto che lo spagnolo è simile al portoghese, la maggior parte dei brasiliani possono comprenderlo e molti possono usarlo per comunicare.