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Cocaina nella Milano Bene: coinvolti vip e chef famosi

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Sequestrati oltre 300 chili di cocaina destinati ai frequentatori della movida milanese. Il centro dello spaccio si trovava a Cerro Maggiore.

Sequestrati oltre 300 chilogrammi di cocaina destinata ai frequentatori della movida milanese. Tra gli acquirenti diverse personalità del mondo dello spettacolo, tra le quali ex concorrenti di programmi e reality televisivi.

“The hole”: sequestrati 300 chili di cocaina

L’indagine “The hole” (“Il buco”) condotta dalla polizia è partita da un centro estetico nell’interland milanese, il beauty center di via Turati a Cerro Maggiore, vicino a Legnano. Gli inquirenti hanno scoperto che il proprietario del centro, il trafficante Massimo Rosi, è collegato al giro di spaccio della Milano Bene. La Milano frequentata da celebri chef, architetti, manager, sconosciute fidanzate di “tronisti” e modelle. Secondo quanto riportato da “Il Corriere della Sera”, tra queste ci sarebbe anche un’ex concorrente de “L’Isola dei Famosi”, che avrebbe preteso la consegna della droga nel proprio appartamento in via Sant’Andrea. La meteora, come recepito dalle telefonate partite dal suo cellulare, avrebbe fatto vere e proprie richieste a domicilio di droga, che il pusher avrebbe effettuato partendo dalle piazze di spaccio al dettaglio.

Secondo quanto è stato ricostruito dalle autorità, il locale di Cerro Maggiore era la base degli incontri tra i trafficanti per la gestione degli affari. La droga era destinata sia alle pazze di spaccio al dettaglio, sia alla realtà della movida milanese in Corso Como e nel centro del capoluogo lombardo.

Il 3 maggio 2018 la polizia avrebbe arrestato 23 responsabili dello spaccio e avrebbe sequestrato più di 300 chili di cocaina custodita in vari garage e destinata alla distribuzione in diverse città di Lombardia, Piemonte e Liguria. A gestire la distribuzione sarebbero stati i cugini Barbaro, dell’‘ndrangheta. Stando a quanto riportato dagli agenti, i Barbaro erano il collegamento tra Milano e Antonio Agresta di Platì, di 45 anni, coinvolto nei giri mafiosi a Volpiano.

Un altro nome emerso dalle indagini è quello di Giuseppe D’Aiello, che era in contatto con Alan Spada. Quest’ultimo, dal carcere, continuava a esercitare potere sul campo rom di via Pericle Negrotto a Milano. D’Aiello era incaricato delle consegne, che iniziavano nel tardo pomeriggio e terminavano in tarda serata. L’attività andava avanti fino a tarda notte solo nei fine settimana, per via dell’alto numero di richieste provenienti dagli ambienti in della Milano Da Bere.

“The hole” sarebbe collegata a un’altra indagine, “The Mask”, legata ai rapinatori Davide Graziano e Yari Viotti, responsabili di un attacco alla filiale Ubi Banca di Cornaredo, nel quale spararono a un carabiniere ferendolo a morte. Durante il blitz nelle abitazioni dei due, gli inquirenti scoprirono ingenti quantità di cocaina e marijuana.