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Consegnarono ai genitori la neonata sbagliata, equivoco risolto ma loro denunciano

Scambio di neonati a Brescia

Operatori della Fondazione Poliambulanza di Brescia chiamati a rispondere di un grave errore: consegnarono a due genitori la neonata sbagliata

Una vicenda surreale che viene dalla Lombardia, dove ad ottobre 2021 a due genitori gli operatori della Fondazione Poliambulanza di Brescia consegnarono la neonata sbagliata. Un equivoco questo che era stato sanato in breve, ma i due hanno denunciato l’accaduto per mezzo dell’avvocatessa Maria Cristina Tramacere. A parere dei due genitori la loro vera figlia è stata deprivata delle fondamentali prime attenzioni neonatali e loro due stessi hanno subito un danno emotivo clamoroso, in particolare lei, che ha ancora un’interazione minorata con la vera figlia.

Giorno più bello rovinato: ignoti consegnarono a due genitori la neonata sbagliata

Il Giorno spiega che la donna non riesce a legare con la vera figlia, questo perché poiché la prima bimba che ha allattato e coccolato è stata un’altra. Insomma, nella donna sarebbe scattato una sorta di “imprinting superficiale” perché le inarrivabili emozioni fisiche ed emotive di quei momenti lei, indotta all’errore, le ha “consumate” tutte con l’altra bambina. A far sorgere il dubbio che quella neonata in braccio alla moglie non fosse la bambina che aveva appena visto il sala parto era stato il marito della donna. 

Consegnarono ai genitori la neonata sbagliata, prima il tampone covid e poi l’arrivo della “figlia” dal nido

Ha raccontato la puerpera a Il Giorno: “Ho partorito all’1.55 e sono stata in sala parto perché non erano disponibili posti letto e dovevano aspettare il tampone per il Covid 19. La mattina dopo ho chiesto della bambina e mi hanno risposto che era nel reparto di patologia neonatale e che dopo qualche ora avrei potuto vederla”. E ancora: “Quando è arrivato l’esito del tampone ho domandato di poter prendere la piccola al nido e così mi hanno consegnato la mia presunta figlia”. Poi è arrivata la bambina: “Quando mi è stata data erano presenti una dottoressa e un’infermiera. Mi hanno lasciato una culla, che riportava il nome di mia figlia. La bambina indossava gli abiti da me forniti”. Da allora ogni cura parentale allattamento incluso, ogni attenzione, ogni gemma emozionale era state tutte riservate alla piccola con annesse foto inviate dal telefono ai parenti. 

La scoperta con il nome diverso sul braccialetto e la denuncia contro quelli che consegnarono ai genitori la neonata sbagliata

Poi il dubbio: “La bambina a me affidata non aveva il braccialetto al polso. lo abbiamo trovato nella culla. La cosa che ci ha ulteriormente insospettito è che su di esso c’era il nome di un’altra bimba. La piccola che avevo coccolato con amore e dedizione, nutrito e fatto conoscere ai parenti, non era mia figlia” Lo scambio di persona è stato immediatamente segnalato ed alla donna è stata consegnata la vera figlia. Pare che la Fondazione non abbia smentito il fatto ma risponderà in sede legale.