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Covid, ingressi a turno in ufficio: le linee guida per il ritorno al lavoro dopo le vacanze

ingressi a turno ufficio

I ministeri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica hanno diffuso le linee guida del piano degli spostamenti casa-lavoro.

Nel pieno dell’estate non mancano i pensieri per la ripartenza di settembre. Nel periodo di pandemia è importante organizzare con attenzione la riapertura di settembre, per garantire massima sicurezza, evitare assembramenti e occasioni di contagio che possano generare un incremento della curva epidemiologica nazionale. A lungo se n’era discusso anche alla vigilia di settembre 2020: fondamentale non commettere negli stessi errori. Il governo è al lavoro per garantire un ritorno a scuola in presenza. Per alunni, docenti e personale scolastico al momento non vige l’obbligo di green pass, che sarà invece essenziale per alcune attività da venerdì 6 agosto. Si dimostra fondamentale anche riorganizzare il ritorno al lavoro dopo le vacanze, per tutelare la salute dei dipendenti. Restano essenziali mascherina e distanziamento, anche sul posto di lavoro, per evitare assembramenti e ridurre il rischio di contagio. Si teme, infatti, che con l’arrivo dell’autunno anche la curva epidemiologica possa subire un ulteriore rialzo. Così si fa largo l’ipotesi di ingressi a turno in ufficio: i ministeri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica hanno diffuso le linee guida del piano degli spostamenti casa-lavoro.

Ipotesi ingressi a turno in ufficio: le linee guida del Ministero

Fondamentale tutelare la salute dei lavoratori in ufficio e nelle aziende. Tra gli strumenti proposti ci sarà anche la flessibilizzazione degli orari di lavoro, con possibilità di accedere a turni negli uffici.

Secondo il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, le linee guida del piano degli spostamenti casa-lavoro rappresentano un primo, importante passo, in vista delle riaperture dopo la pausa estiva, e serviranno ai Mobilty manager per la gestione degli orari e per alleggerire la pressione su viabilità e Tpl”. La strategia è stata ideata prima della pandemia, ma estesa e rafforzata proprio nel periodo di emergenza sanitaria. Entro il 31 dicembre di ogni anno, la strategia prevede il Mobility manager delle aziende con oltre 100 dipendenti stabilisca il piano di spostamento casa-lavoro indirizzando la documentazione al comune di riferimento per la valutazione delle misure previste e la formulazione di proposte di finanziamento in base alle risorse disponibili.

Ingressi a turno in ufficio e mobilità: le ipotesi

Oltre all’ipotesi di ingressi a turno in ufficio, si pensa una riorganizzazione dei trasporti. L’obiettivo è spingere gli italiani a lasciare a casa le auto private e a recarsi al lavoro con altri mezzi. Il governo intanto ha messo a disposizione 50 milioni di euro per finanziare tale strategia di cambiamento della mobilità. A tal proposito Giovannini ha fatto sapere che si tratta di “un supporto a imprese e pubbliche amministrazioni dei Comuni con oltre 50mila abitanti per i piani da adottare entro fine agosto e accedere ai finanziamenti per il 2021”. Ai Mobility manager il governo propone alcune ipotesi “per incentivare comportamenti virtuosi e orientare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, contribuendo al decongestionamento del traffico veicolare nelle aree urbane”.

Nelle linee guida messe a punto dai due ministeri si ipotizza l’introduzione di un servizio di navetta aziendale, il ricorso ad auto aziendali su prenotazione, l’adozione del car-sharing, la disponibilità di parcheggi aziendali gratuiti per i dipendenti che condividono l’auto, fino alla creazione di app per la gestione del carpooling aziendale. Il governo propone anche l’istituzione di “buoni mobilità” da destinare ai dipendenti che si recano in ufficio utilizzando forme di mobilità sostenibile alternative all’auto.

Ingressi a turno in ufficio e riapertura della scuola

Il 6 settembre suonerà la prima campanella per gli studenti della provincia autonoma di Bolzano, che lasceranno i banchi il prossimo 16 giugno. Grazie alla delega affidata alle Regioni, ogni ente ha potuto organizzare la propria ripartenza. Dopo Bolzano sarà il turno di Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Umbria, provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta, dove le scuole riapriranno il 13 settembre. Nei giorni successivi la campanella tornerà a suonare anche nelle altre Regioni.

Le ultime saranno Puglia e Calabria (20 settembre), volendo così favorire una stagione estiva più lunga per agevolare il settore turistico particolarmente importante per entrambe le realtà.