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Covid e lo studio su quanto accadde a Bergamo nel 2020, per Andrea Crisanti fu “un disastro”. Il virologo è consulente della Procura locale per l’inchiesta sulla gestione dell’emergenza in Val Seriana e a Presa Diretta ha parlato per la prima volta di quelle drammatiche circostanze. E parlando in particolare dell’ospedale di Alzano Crisanti ha detto: “Lo definirei un disastro”.
Covid a Bergamo, il “disastro” annunciato secondo Crisanti: il metodo Fault 3
“Abbiamo utilizzato le stesse tecnologie che si usano per stabilire le cause di disastri. È un metodo usato dagli americani nel 1963, si chiama Fault 3 Analysis”. Poi la spiegazione: “Abbiamo dati dettagliati di ogni singolo paziente che si è infettato, che è entrato in ospedale in Lombardia ed è deceduto. Abbiamo i dati di inizio sintomi e stiamo cercando di ricostruire la curva del virus”.
Bergamo, i casi Covid ad Alzano e il “disastro” indicato da Crisanti: “Il 23 febbraio c’erano già infetti”
Step di partenza per l’esperto di coronavirus è quello del 23 febbraio 2020 all’ospedale di Alzano: “Secondo i nostri calcoli, al 23 febbraio c’erano circa 70-75 persone già infette, probabilmente più di 30 pazienti, quasi tutti nei reparti di medicina. Una vera e propria bomba epidemiologica. A quella data, c’era già un numero importante di personale infetto”.
Non solo tamponi per individuare il Covid: da dove nasce il disastro che Crisanti indica alla Procura di Bergamo
Crisanti lo ha detto chiaramente: “La Lombardia non aveva i tamponi, ma la diagnosi di covid non si fa solo con i tamponi. La tac avrebbe fornito un elemento importantissimo per fare una diagnosi presuntiva: non ci sono dubbi. È mancata un’indicazione per capire cosa stava accadendo in ospedale”. Infine la chiosa drammatica: “Erano seduti su una bomba”.